Concorso nazionale “No alla droga, no ad ogni forma di dipendenza”: un successo educativo per la prevenzione tra i giovani – Premiazione delle scuole in diretta streaming il 13 maggio 2025
Il concorso nazionale “No alla droga, no ad ogni forma di dipendenza” è stato organizzato con l’obiettivo di sensibilizzare studenti delle scuole primarie e secondarie italiane su temi delicati riguardanti le dipendenze da sostanze e comportamenti a rischio, come gioco d’azzardo, alcol e uso eccessivo di tecnologie. Promosso in modo congiunto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, dal Dipartimento delle politiche contro la droga e da vari ministeri, il concorso ha favorito la partecipazione attiva degli studenti attraverso la creazione di opere artistiche come video, fumetti e canzoni, che veicolano messaggi di consapevolezza, responsabilità e solidarietà. L’iniziativa si inserisce in un ampio quadro di politiche scolastiche di prevenzione e promozione di stili di vita sani fin dalla giovane età, e valorizza il ruolo proattivo dei giovani nella lotta contro le dipendenze.nnL’evento ha registrato ampia partecipazione a livello nazionale, con migliaia di studenti coinvolti e numerose opere presentate, riflettendo una strategia educativa efficace che pone gli studenti al centro del processo di prevenzione. La manifestazione finale di premiazione, prevista per il 13 maggio 2025 presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e trasmessa in diretta streaming, vedrà la premiazione di nove istituti scolastici vincitori selezionati per originalità, qualità e potenza comunicativa delle loro creazioni. Questo momento rappresenta non solo un riconoscimento del merito scolastico, ma anche una celebrazione dell’impegno civile di scuole, studenti e docenti, offrendo un modello replicabile di educazione alla prevenzione.nnLe politiche di prevenzione messe in atto nelle scuole stanno già producendo risultati concreti, come una maggiore consapevolezza dei rischi associati alle dipendenze, diffusione di metodologie didattiche innovative, rafforzamento delle reti tra scuola e territorio, e incremento delle richieste di supporto psicologico. Per il futuro si raccomanda di rendere strutturale l’educazione alla salute nelle scuole, incentivare la collaborazione tra istituzioni, promuovere la creatività come strumento educativo e monitorare costantemente le esigenze degli studenti. Il concorso ha dimostrato che la prevenzione efficace si basa su partecipazione attiva, creatività e collaborazione, e conferma il ruolo centrale della scuola come ambiente di crescita e tutela delle nuove generazioni.
Il concorso docenti 2025 è un’importante selezione per l’assunzione a ruolo di insegnanti nelle scuole italiane, suddivisa in una prova scritta e una prova orale. La prova scritta valuta conoscenze disciplinari e capacità di progettazione didattica, mentre la prova orale si concentra su competenze trasversali come la comunicazione, gestione della classe e utilizzo delle tecnologie. La durata della prova orale varia: 30 minuti per infanzia e primaria, 45 minuti per la secondaria, con la possibilità di rispondere a tracce estratte a sorte che richiedono la progettazione di lezioni e la dimostrazione di competenze didattiche specifiche. Ogni segmento ha caratteristiche peculiari, con normative aggiornate e enfasi su inclusione e innovazione, oltre all’obbligo di dimostrare competenze linguistiche. La valutazione orale considera padronanza disciplinare, capacità metodologica, comunicazione e capacità di problem solving, con un punteggio minimo di 70/100 richiesto per l’ammissione. Per prepararsi efficacemente, è fondamentale analizzare il bando, studiare la normativa, esercitarsi nella progettazione e affrontare simulazioni realistiche della prova, curando anche la comunicazione e la presenza personale. Numerosi corsi specializzati aiutano i candidati, offrendo docenti esperti, modulistica specifica, simulazioni e coaching individuale, spesso con modalità online e in presenza. Infine, per superare con successo la prova orale è consigliato programmare lo studio, preparare varie tracce didattiche, ricevere feedback, gestire il tempo e l’ansia e conoscere a fondo normative e nuove strategie didattiche, evitando errori comuni come la scarsa chiarezza espositiva o una preparazione superficiale della documentazione. Seguendo queste indicazioni, unite all’utilizzo di risorse ufficiali e corsi accreditati, i candidati possono affrontare con sicurezza il concorso docenti 2025, migliorando le proprie possibilità di successo e costruendo una solida base per la carriera scolastica futura.
Il calendario scolastico Toscana 2025/2026 rappresenta uno strumento fondamentale per l’organizzazione didattica, familiare e lavorativa nella regione. La data di inizio delle lezioni è fissata al 15 settembre 2025, coinvolgendo tutte le scuole di ogni ordine e grado. Durante l’anno, sono previsti circa 205-210 giorni di scuola, con sospensioni per festività nazionali e locali che rispettano le direttive ministeriali. Le vacanze più rilevanti sono quelle natalizie, dal 24 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, e quelle pasquali, dal 2 al 7 aprile 2026, periodi cruciali per il riposo degli studenti e la programmazione familiare. Il termine delle lezioni è previsto per il 10 giugno 2026, segnando la conclusione del percorso scolastico annuale. Inoltre, il calendario include giornate di sospensione per ricorrenze civili e religiose come il 1° novembre, l’8 dicembre, il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno, oltre a possibili giorni aggiuntivi legati a festività locali. Queste pause non sono solo momenti di riposo ma anche occasioni di crescita personale, rafforzamento dei legami familiari e partecipazione ad attività culturali e sportive. Le famiglie sono incoraggiate a pianificare con attenzione e a verificare eventuali variazioni comunicate dalle singole scuole. L’organizzazione del calendario ha un impatto significativo anche sull’attività del personale scolastico e sull’offerta di servizi e iniziative regionali, sottolineando il ruolo centrale di questo strumento nella vita sociale ed economica della Toscana. Infine, si evidenzia come il calendario sia in evoluzione, orientato a contemperare bisogni educativi e necessità di equilibrio tra scuola, famiglia e tempo libero, pur mantenendo le date essenziali per garantire qualità e continuità del servizio educativo.
Il Decreto Ministeriale n. 32/2025 ha introdotto una procedura fondamentale per la riconferma dei supplenti di sostegno per l’anno scolastico 2025/2026. Questa normativa punta a garantire la continuità educativa per gli studenti con disabilità, evitando il frequente turnover degli insegnanti di sostegno che può compromettere la qualità degli interventi. La riconferma consente di mantenere lo stesso docente sullo stesso posto di sostegno, a condizione che sia richiesta formalmente dalla famiglia, accettata dal docente e conforme ai requisiti previsti dal decreto. È esclusa la partecipazione dei docenti di ruolo e delle supplenze brevi. La procedura prevede scadenze precise, con la richiesta da presentare entro il 31 maggio 2025 e la conferma dell’incarico entro il 31 agosto 2025. Il dirigente scolastico valuta le domande, bilanciando la volontà delle famiglie con le normative sulle graduatorie.nnIl ruolo della famiglia è centrale in questo processo, poiché è il soggetto che formalizza la richiesta di continuità didattica, elemento ritenuto cruciale per favorire il percorso educativo degli studenti con disabilità. Il decreto contempla anche la possibilità di riconferma per docenti non specializzati attraverso GPS seconda fascia e graduatorie incrociate, sempre nel rispetto delle condizioni stabilite e delle tempistiche. Inoltre, parallelamente alla procedura di riconferma, è atteso l’avvio del TFA Sostegno X ciclo, fondamentale per la specializzazione sul sostegno, con probabili novità in termini di numero di posti e modalità di accesso. Sul fronte della formazione continua, INDIRE propone corsi online e percorsi di autoformazione dedicati al personale di sostegno, supportando l’aggiornamento professionale necessario per l’inclusione scolastica.nnIn sintesi, la riconferma del supplente di sostegno per il 2025 rappresenta un passo significativo verso la stabilità e la qualità dell’insegnamento rivolto agli studenti con disabilità. Per i docenti interessati è essenziale verificare il possesso dei requisiti, collaborare con le famiglie per rispettare i termini di presentazione delle domande e mantenersi informati sulle novità ministeriali riguardanti il TFA e i corsi di formazione. Solo attraverso un lavoro sinergico tra scuola, famiglie e insegnanti, supportato da una formazione costante, sarà possibile garantire un percorso educativo inclusivo e di alta qualità all’interno del sistema scolastico italiano.
La Maturità 2025 rappresenta un momento cruciale nel percorso scolastico superiore degli studenti italiani, segnando la fine di un ciclo di studi e l’inizio di nuovi obiettivi accademici o professionali. Un aspetto fondamentale dell’organizzazione dell’esame è la nomina dei presidenti delle commissioni, la cui pubblicazione degli elenchi regionali avviene entro il 13 maggio tramite gli Uffici scolastici regionali. Questo passaggio garantisce trasparenza e permette a studenti, famiglie e personale scolastico di conoscere in anticipo i nominativi incaricati di presiedere gli esami. I presidenti sono docenti esperti, esterni alle commissioni cui presiedono, selezionati per assicurare equità e regolarità delle prove, con nomine ufficiali che si completano a fine maggio insieme ai commissari esterni. La composizione delle commissioni per il 2025 conferma la struttura mista con un presidente esterno, tre commissari interni e tre esterni, bilanciando conoscenza degli studenti e imparzialità delle valutazioni. Le prove scritte confermate includono l’italiano e la disciplina caratterizzante, con un orale multidisciplinare e una crescente digitalizzazione delle procedure. Per consultare gli elenchi, si può accedere ai siti web degli Uffici scolastici regionali o alle segreterie scolastiche, con aggiornamenti anche tramite il portale ministeriale. La trasparenza nelle nomine garantisce correttezza, omogeneità valutativa e tutela degli studenti. Le date ufficiali preannunciano la prima prova il 18 giugno 2025 e la seconda a distanza ravvicinata, seguite dagli orali gestiti dalle scuole. È importante che studenti e insegnanti si preparino attentamente, conoscendo i membri delle commissioni e le novità normative, partecipando a corsi di aggiornamento e pianificando lo studio. In conclusione, l’iter di selezione e pubblicazione dei presidenti delle commissioni è essenziale per un esame equo e trasparente, con prospettive di modernizzazione grazie alla digitalizzazione, rendendo la Maturità una tappa formativa e di crescita personale per le nuove generazioni.
Nel Trevigiano, due bambini di cinque anni sono riusciti a fuggire da un asilo parrocchiale e a tornare a casa da soli, percorrendo quasi un chilometro senza che il personale della scuola si accorgesse della loro assenza. L’episodio ha suscitato notevole scalpore e ha messo in luce gravi carenze nella vigilanza e nel controllo delle presenze nelle scuole dell’infanzia. La direttrice dell’asilo era assente al momento della fuga e ha promesso un’indagine interna per stabilire le cause di questa grave negligenza, evidenziando la necessità di una sorveglianza costante e attenta in strutture dove i bambini sono particolarmente vulnerabili.
Questo fatto ha riaperto il dibattito sulla responsabilità delle scuole dell’infanzia nel garantire la sicurezza dei minori. Le normative prevedono obblighi stringenti di sorveglianza, controllo delle presenze e gestione accurata delle entrate e uscite, oltre alla formazione continua del personale. Tuttavia, episodi simili, sia in Italia che nel resto del Paese, testimoniano che tali procedure spesso non vengono rispettate o risultano insufficienti, specialmente in presenza di carenze di personale o di protocolli poco rigorosi. La comunità di genitori ha espresso grande preoccupazione, chiedendo un rafforzamento delle misure di sicurezza per evitare il ripetersi di situazioni analoghe, mentre le indagini proseguono per individuare eventuali responsabilità.
La vicenda evidenzia l’importanza di investire nella sicurezza delle scuole dell’infanzia non solo attraverso le risorse umane, ma anche adottando tecnologie innovative come telecamere e sistemi di allarme. È cruciale anche il ruolo delle famiglie, che devono collaborare con le istituzioni educative per insegnare ai bambini comportamenti responsabili e contribuire a migliorare le procedure preventive. Il caso dimostra quanto sia necessario un impegno congiunto e una cultura della sicurezza diffusa per garantire ai più piccoli un ambiente protetto dove possano crescere e imparare serenamente. Solo con tali interventi sarà possibile ristabilire la fiducia delle famiglie nel sistema scolastico e prevenire futuri episodi di fuga o abbandono.
Il curriculum dello studente rappresenta un elemento centrale della riforma dell’Esame di Stato per la scuola secondaria di secondo grado, offrendo una visione complessiva delle competenze, esperienze e attività svolte durante il percorso scolastico. Per la maturità 2025, la sua compilazione assume un’importanza ancora maggiore grazie a indicazioni operative aggiornate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Tramite il servizio digitale E-Portfolio, gli studenti possono accedere, compilare e aggiornare il curriculum, che include dati anagrafici, competenze, attività extracurriculari e esperienze significative. Il ruolo degli studenti è attivo e proattivo: devono compilare accuratamente il documento, collaborare con docenti tutor e rispettare le scadenze per eventuali integrazioni. I docenti tutor supportano il processo di revisione, garantendo la qualità e completezza del curriculum e offrendo consulenza sulla valorizzazione delle esperienze degli studenti. Le segreterie scolastiche, invece, consolidano il curriculum in due fasi distinte per assicurare la correttezza e l’ufficialità del documento, che sarà poi disponibile per le commissioni d’esame. Questo strumento assume un ruolo cruciale nell’esame di Stato 2025, permettendo una valutazione integrata delle competenze e delle esperienze individuali, promuovendo meritocrazia e orientamento consapevole. Non mancano le criticità, come disparità nell’accesso digitale e necessità di formazione per docenti e segreterie, ma il Ministero sta fornendo supporto per garantire equità. Strategie operative raccomandano agli studenti di aggiornare tempestivamente il curriculum, ai docenti tutor di seguire costantemente la compilazione, e alle segreterie di coordinare efficacemente le attività di verifica. In conclusione, il sistema E-Portfolio e le nuove indicazioni operative rappresentano un passo avanti significativo per valorizzare il percorso scolastico, favorire la collaborazione tra studenti, docenti e segreterie e trasformare questa innovazione in un’opportunità di crescita e orientamento verso il futuro.
Il progetto “Oltre la punta dell’iceberg”, promosso dall’associazione SCOSSE, affronta la complessa questione della violenza di genere nelle scuole secondarie superiori di Roma, con l’obiettivo di educare e prevenire attraverso un percorso esperienziale. Il fenomeno della violenza di genere, spesso nascosto o minimizzato, si manifesta in comportamenti, linguaggi e stereotipi che normalizzano la discriminazione e la sopraffazione, rendendo fondamentale l’intervento educativo in ambito scolastico per creare consapevolezza e promuovere pari opportunità. La metafora dell’iceberg è centrale nel progetto: la parte visibile rappresenta le azioni violente riconoscibili, mentre quella sommersa evoca i comportamenti sottili e quotidiani che alimentano la cultura patriarcale, come battute sessiste, controllo psicologico e sminuimento, spesso ignorati ma altrettanto pericolosi. Il percorso didattico prevede laboratori interattivi che coinvolgono attivamente i giovani, stimolando la riflessione sulle dinamiche relazionali e sugli stereotipi di genere. Inoltre, il progetto pone particolare attenzione alla comunicazione efficace, con la creazione di slogan e headline che sintetizzano messaggi di rispetto e prevenzione, contribuendo a diffondere una cultura di responsabilità e sensibilizzazione all’interno della comunità scolastica. I risultati ottenuti testimoniano un elevato coinvolgimento degli studenti e una maggiore apertura verso il dialogo costruttivo, evidenziando l’importanza di una formazione continua e integrata per contrastare la violenza di genere. L’esperienza di “Oltre la punta dell’iceberg” rappresenta un modello replicabile per altre realtà territoriali, sottolineando come solo attraverso una collaborazione tra scuole, famiglie e istituzioni sia possibile costruire una società più giusta, consapevole e rispettosa delle differenze. Il futuro della lotta contro la violenza di genere nelle scuole passa quindi da un impegno educativo strutturato, capace di sradicare quegli stereotipi patriarcali che ancora oggi alimentano comportamenti di discriminazione e sopraffazione, rendendo questa iniziativa un punto di riferimento per l’intero sistema scolastico nazionale.
L’introduzione dell’insegnamento dell’intelligenza artificiale (IA) nelle scuole italiane, promossa dalla deputata Chiara Tenerini nel 2024, mira a inserire un’ora settimanale dedicata ai fondamenti dell’IA nella scuola secondaria. La proposta nasce dall’esigenza di adattare l’istruzione alle sfide poste dalla diffusione sempre più ampia dell’IA nella società e nel mondo del lavoro, preparandosi a un futuro segnato dall’automazione e dall’evoluzione tecnologica. La disciplina dovrebbe includere concetti chiave quali algoritmi, machine learning, applicazioni pratiche dell’IA e questioni etiche, affidata principalmente ai docenti di materie scientifiche. Tuttavia, il dibattito sottolinea il rischio di un abordaggio troppo tecnico che ignori gli aspetti culturali, sociali e morali legati all’IA, invitando invece a un coinvolgimento interdisciplinare con materie umanistiche per sviluppare un pensiero critico nei giovani.
L’iniziativa ha suscitato un acceso dibattito tra insegnanti, dirigenti e famiglie, che mettono in discussione la sufficienza di un’ora settimanale e la necessità di un percorso coerente e inclusivo. L’esperienza di altri Paesi europei, come Finlandia, Estonia e Germania, evidenzia come sia possibile integrare l’IA in modo multidisciplinare e flessibile, includendo momenti di formazione per docenti e popolazione. Per una efficace inclusione curricolare, l’Italia dovrebbe affrontare sfide fondamentali quali la definizione di contenuti accessibili, la formazione specifica degli insegnanti e la promozione di una collaborazione tra discipline scientifiche e umanistiche. Solo così si potrà garantire una preparazione adeguata e consapevole degli studenti alle trasformazioni causate dall’IA.
In conclusione, l’insegnamento dell’intelligenza artificiale può rappresentare un’importante innovazione educativa, ma richiede una prospettiva ampia e integrata che superi l’approccio tecnico-scientifico per includere anche temi etici, sociali e culturali. La scuola italiana è chiamata a formare cittadini consapevoli, capaci non solo di utilizzare le tecnologie ma anche di riflettere criticamente sul loro impatto. La sfida lanciata dalla proposta legislativa di Tenerini potrà dunque trasformarsi in opportunità solo attraverso un curriculum flessibile, interdisciplinare e una solida formazione degli insegnanti, rendendo l’istruzione un motore di crescita e consapevolezza in un mondo sempre più guidato dall’intelligenza artificiale.
La giornata del 13 maggio 2025 ha visto Napoli colpita da una forte attività sismica, con una serie di scosse culminate in un evento principale di magnitudo 4.4 che ha scosso l’intera area metropolitana, causando panico e allarme tra la popolazione. Le prime scosse hanno provocato l’immediata attivazione di piani di evacuazione in scuole, uffici e università, dove studenti e personale sono stati prontamente fatti uscire dagli edifici secondo i protocolli di sicurezza. In città, il caos e la confusione hanno dominato momenti critici, con strade affollate da cittadini in fuga e molti genitori che si sono precipitati nelle scuole per riprendere i figli, aumentando il traffico e la tensione. La gestione dell’emergenza ha visto protagonista la Protezione Civile, i comuni e le istituzioni locali, che hanno lavorato per coordinare gli interventi, fornire informazioni aggiornate e rassicurare la popolazione sull’assenza di danni gravi. Il rischio sismico è noto a Napoli, data la vicinanza al Vesuvio e ai Campi Flegrei, e l’evento ha riacceso l’attenzione sulla prevenzione e la preparazione. Le autorità hanno ribadito raccomandazioni importanti per la sicurezza e invitato a seguire solo fonti ufficiali. Pur con la possibilità di scosse di assestamento, la città ha dimostrato resilienza, con evacuazioni gestite con ordine e senza feriti, evidenziando l’efficacia dei sistemi di emergenza e la forza della comunità nel fronteggiare eventi naturali improvvisi.
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