Samsung Galaxy S25 Edge: tutte le novità dell’ultrasottile presentato il 13 maggio
Il Samsung Galaxy S25 Edge, presentato ufficialmente da Samsung con un evento digitale il 13 maggio, rappresenta un importante passo avanti nel segmento degli smartphone ultra-sottili. Con uno spessore record di soli 5,85 mm e un peso di appena 163 grammi, il dispositivo punta a stabilire un nuovo standard di maneggevolezza e design elegante, combinando materiali premium e assemblaggio di alta qualità. Le specifiche tecniche includono un display AMOLED di ultima generazione, un processore top di gamma e una memoria interna da 256 GB, con un prezzo ufficiale europeo di 1.249 euro. Il sistema operativo sarà basato su Android con l’interfaccia One UI aggiornata, garantendo fluidità e prestazioni elevate per un pubblico esigente che ricerca sia estetica che funzionalità avanzate.
Un elemento distintivo del Galaxy S25 Edge è la fotocamera principale da 200 megapixel, che segna una significativa innovazione nel settore della fotografia mobile. Questo sensore ad altissima risoluzione permette di catturare immagini ricche di dettagli anche in condizioni di scarsa luminosità, supportato da tecnologie come Super HDR, Night Mode e video in altissima definizione. Samsung integra inoltre funzioni smart basate su intelligenza artificiale, come modalità ritratto avanzata, inquadratura intelligente e stabilizzazione ottica ed elettronica, accompagnate da strumenti di editing integrati nell’interfaccia One UI. Queste caratteristiche lo rendono ideale per content creator, influencer e appassionati di fotografia digitale che cercano qualità professionale in un dispositivo ultrasottile.
Per quanto riguarda disponibilità e mercato, il Galaxy S25 Edge sarà inizialmente lanciato il 23 maggio in Corea del Sud e Cina, con un successivo arrivo in Europa a prezzo premium. La strategia di Samsung mira a conquistare i mercati più ricettivi con un dispositivo che coniuga innovazione estetica, performance fotografiche d’élite e portabilità senza pari. L’uscita di questo modello pone sfide competitive significative, imponendo un nuovo benchmark per ultrasottigliezza e qualità fotografica. Samsung sembra pronta a consolidare il proprio ruolo di leader nel segmento high-end, definendo nuovi standard per i produttori di smartphone e proponendo agli utenti un device che unisce forma e funzionalità al massimo livello.
Ampere Computing ha lanciato la famiglia di processori AmpereOne M, progettati per rivoluzionare il settore del cloud e dell’intelligenza artificiale con caratteristiche tecnologiche avanzate. Questi chip, presentati nella primavera del 2025, offrono fino a 192 core, supportano 12 canali di memoria DDR5 e fino a 3 TB di memoria indirizzabile, e sono prodotti con la tecnologia a 5 nm di TSMC. La loro architettura è ottimizzata per ambienti cloud-native, microservizi, applicazioni di AI e analisi dati di grandi dimensioni, puntando a offrire elevata efficienza energetica, parallelismo estremo e massima scalabilità. Questi processori rappresentano una soluzione ideale per data center moderni e applicazioni altamente parallele, con un forte focus su prestazioni e sostenibilità attraverso un consumo energetico ridotto.
L’impatto dei processori AmpereOne M nel settore data center e AI è destinato a essere significativo. Le CPU supportano ambienti cloud-native fornendo elevata flessibilità e prestazioni ottimizzate per carichi di lavoro paralleli, migliorando resilienza ed efficienza. Sono particolarmente adatti per applicazioni di machine learning distribuito, elaborazione di big data in tempo reale, AI generativa e cloud gaming. L’adozione di un processo produttivo a 5 nm consente inoltre prestazioni top di gamma con consumi energetici contenuti, rispondendo anche a esigenze di sostenibilità ambientale e riduzione dei costi operativi, fattori chiave per le infrastrutture IT moderne.
La produzione dei processori AmpereOne M è iniziata nel 2024 in collaborazione con TSMC, con la distribuzione dei primi sample a fine anno e disponibilità su larga scala dal secondo trimestre 2025. Ampere Computing sta continuando a sviluppare roadmap aggressive per espandere ulteriormente core, efficienza e funzioni, orientandosi a consolidare la leadership nel segmento delle CPU ARM per il cloud. L’introduzione di AmpereOne M promette di accelerare l’evoluzione dei data center e delle piattaforme AI, offrendo alle aziende strumenti tecnici di altissimo livello per soddisfare la crescente domanda globale di servizi digitali e intelligenza artificiale. Questa nuova gamma si candida a diventare uno standard di riferimento nel panorama IT futuro.
Google ha lanciato la sua intelligenza artificiale Gemini in versione ottimizzata per iPad, ampliando così la disponibilità dell’app, già presente su iPhone. Questa mossa strategica serve a colmare un ritardo rispetto ai concorrenti che avevano già sviluppato IA dedicate per iOS, offrendo agli utenti Apple un’esperienza più integrata e intuitiva rispetto alle soluzioni web o di terze parti. L’app è stata progettata per funzionare sia sui modelli recenti che su quelli meno aggiornati, assicurando prestazioni elevate e accessibilità. Con questa novità, Google vuole rafforzare la presenza della propria IA anche su dispositivi Apple, puntando a mercati variegati tra famiglie, studenti e professionisti. L’adozione di Gemini su iPad rappresenta quindi un passo importante per rispondere alla crescente richiesta di intelligenza artificiale portatile e posizionarsi competitivamente in un mercato in rapida evoluzione, tenendo conto della concorrenza di OpenAI e degli assistenti Apple stessi.
La versione per iPad di Google Gemini introduce due funzionalità innovative: Gemini Live e Deep Research. Gemini Live permette all’IA di analizzare in tempo reale ciò che la fotocamera dell’iPad inquadra, offrendo risposte immediate su oggetti, testi o scene circostanti. Questo consente a studenti e professionisti di ricevere supporto diretto da materiali analogici o ambientali, facilitando l’apprendimento e il lavoro. Inoltre, la funzione ha applicazioni per persone con disabilità visive, grazie alla descrizione vocale delle immagini. Deep Research, invece, consente la generazione automatica di report approfonditi e personalizzati, integrando sintesi, confronti, bibliografie e suggerimenti di lettura, risultando molto utile per studenti, ricercatori e professionisti. La funzione si integra con i principali strumenti di produttività su iPad, rendendo efficiente e fluido il passaggio dalla ricerca al documento finale. Queste innovazioni posizionano Gemini come uno strumento non solo per risposte rapide, ma per un approfondimento significativo.
Un elemento distintivo di Gemini su iPad è la sua accessibilità rivolta anche ai minori di 13 anni, sotto controllo adulto. Google ha implementato rigide misure di sicurezza, parental control e filtri per proteggere la privacy e garantire un uso responsabile. La supervisione attiva delle sessioni, la cronologia consultabile dai genitori e le restrizioni sulle funzionalità più complesse sono alcune delle misure adottate. Questa apertura offre nuove opportunità per la didattica digitale nelle scuole, consentendo ai più giovani di apprendere con l’ausilio dell’IA adattandosi ai loro livelli di comprensione. Sebbene siano emerse alcune preoccupazioni etiche e critiche, la combinazione di tecnologia e supervisione proposta da Google rappresenta un passo importante per rendere l’intelligenza artificiale uno strumento didattico più sicuro e accessibile, favorendo l’interazione digitale in ambito educativo.
Apple sta attraversando una fase cruciale nella sua evoluzione tecnologica, dettata sia dalle pressioni antitrust che da un’inesorabile voglia di innovazione. Eddy Cue, responsabile dei servizi Apple, ha evidenziato l’importanza crescente dell’intelligenza artificiale (IA) all’interno dell’ecosistema Apple, soprattutto nel campo della ricerca digitale. Il calo nelle ricerche effettuate tramite Safari ha spinto l’azienda a ripensare radicalmente la sua strategia, puntando sempre più su un modello integrato che non si limiti alla produzione hardware, ma che metta al centro l’esperienza utente attraverso servizi intelligenti e personalizzati. Le collaborazioni con realtà come OpenAI, Anthropic e Perplexity sottolineano la volontà di Apple di rafforzare la propria posizione nel mercato dell’IA applicata alla ricerca, controbilanciando la storica dipendenza da Google come motore di ricerca predefinito su Safari. Questo nuovo approccio, oltre a rappresentare un’opportunità tecnologica, vuole anche garantire una maggiore protezione della privacy, elemento fondamentale per Cupertino, configurando un equilibrio tra innovazione e tutela dell’utente.
Nel tentativo di dominare la rivoluzione AI, Apple procede con cautela ma determinazione, integrando tecnologie all’avanguardia per migliorare l’interazione tra utente e rete. Le partnership con OpenAI, pioniera nell’ambito dell’intelligenza generativa, Perplexity, specializzata nella gestione di query complesse, e Anthropic, che punta su un’intelligenza etica e sicura, riflettono questa duplice attenzione all’innovazione e alla responsabilità. Il calo delle ricerche su Safari non viene visto solo come un campanello d’allarme, ma anche come un’occasione per sviluppare motori di ricerca IA più evoluti, capaci di anticipare e soddisfare le nuove esigenze degli utenti. L’ambizione è di ridurre la dipendenza dagli attuali leader, sostituendo gradualmente sia la tradizionale esperienza di ricerca sia il ruolo centrale dell’iPhone come dispositivo primario di accesso al digitale, aprendo a un ecosistema più variegato e integrato.
Lo choc più grande però è arrivato dalla dichiarazione di Eddy Cue, che ha ipotizzato un futuro in cui l’iPhone potrebbe non essere più necessario entro dieci anni. Questo segna un cambio di paradigma: Apple immagina un mondo dove l’interazione digitale si sposta dai dispositivi fisici tradizionali a servizi immersivi e interfacce ambientali alimentate da IA, realtà aumentata e dispositivi indossabili interconnessi. Tale scenario implica una transizione verso un ecosistema composto da prodotti specializzati come orologi smart, visori e assistenti vocali, con il valore concentrato nei servizi digitali. Pur con scetticismo e domande ancora aperte su come garantire privacy, sicurezza e usabilità, questa visione conferma come Apple punti a una rivoluzione tecnologica capace di ridefinire la mobilità e l’accesso alle informazioni, mantenendo saldi i suoi principi fondamentali. È un futuro che promette continuità nella qualità e nella fiducia, ma anche profondi cambiamenti nell’interazione quotidiana con la tecnologia.
Il futuro digitale dell’Europa dipende fortemente dalla disponibilità di infrastrutture di comunicazione avanzate, in particolare dalla gestione efficace dello spettro radio. In questo contesto, i principali operatori di telecomunicazione europei — Tim, Orange, Telefónica, Deutsche Telekom e Vodafone — hanno rivolto un appello urgente alla Commissione Europea chiedendo l’assegnazione esclusiva e a piena potenza della banda superiore dei 6 GHz (6.425-7.125 GHz) per uso mobile. Tale richiesta nasce dalla necessità di sostenere la crescente domanda di traffico mobile legata a servizi come video in alta definizione, Internet of Things, realtà aumentata e veicoli autonomi, elementi chiave per la competitività digitale e l’innovazione tecnologica nell’Unione Europea. Questo spettro garantirebbe un aumento significativo della capacità delle reti, in vista del passaggio alle tecnologie 6G.
La Commissione Europea è chiamata a bilanciare diverse esigenze, considerando non solo le richieste degli operatori per uno spettro più ampio dedicato ai servizi mobili, ma anche l’utilizzo da parte di altri importanti settori quali il wi-fi, le radiodiffusioni e i servizi satellitari. La gestione dello spettro è quindi un tema complesso, che richiede un equilibrio tra innovazione tecnologica, vantaggi economici e interessi pubblici. I ritardi decisionali o un’assegnazione parziale potrebbero compromettere la capacità dell’Europa di competere con altre economie globali che stanno già avanzando rapidamente nell’ambito delle reti 6G, come Stati Uniti, Cina, Giappone e Corea del Sud.
Gli operatori sottolineano come la disponibilità della banda 6 GHz sia cruciale per evitare congestioni di rete, mantenere alta la qualità dei servizi e favorire lo sviluppo di nuove applicazioni ad alta intensità di dati. Le alternative tecnologiche esistono, ma senza l’accesso a questa fascia di frequenze potrebbero risultare insufficienti o più costose. La decisione finale della Commissione Europea rappresenterà quindi un punto di svolta decisivo per il panorama digitale europeo, segnando la capacità dell’Unione di mantenere una posizione di leadership nell’innovazione e nella trasformazione digitale su scala globale.
Intel sta per lanciare la nuova scheda video professionale Arc Pro B60, parte della linea Arc Pro Battlemage destinata alle workstation. Questa nuova generazione si caratterizza per una notevole evoluzione tecnica, tra cui spicca l’incremento della memoria VRAM a 24 GB, raddoppiando rispetto al modello precedente A60. L’architettura Battlemage introduce miglioramenti in termini di prestazioni, efficienza energetica e supporto ai carichi di lavoro IA, con driver certificati per i principali software professionali come quelli di progettazione, animazione e rendering. L’obiettivo di Intel è posizionarsi con forza nel mercato workstation, tradizionalmente dominato da altri grandi produttori, offrendo una soluzione competitiva per professionisti esigenti in settori come ingegneria, architettura, creazione contenuti digitali e intelligenza artificiale. Il salto a 24 GB di VRAM permette di gestire progetti complessi, rendering in 4K-8K, simulazioni e grandi dataset senza colli di bottiglia, migliorando significativamente produttività e flessibilità lavori. A livello tecnico, la B60 dovrebbe disporre di supporto a PCIe 4.0/5.0, output DisplayPort 2.1 e HDMI 2.1, ray tracing hardware e memoria con ECC, garantendo stabilità e affidabilità anche in ambienti professionali. Questa nuova scheda, quindi, punta a soddisfare le crescenti esigenze di un mercato workstation sempre più esigente e diversificato. La comunità professionale e tech guarda con interesse al prodotto, in attesa di conferme su prezzo, disponibilità e benchmark. Intel intende ampliare il proprio portafoglio workstation nel 2025 mediante varianti Battlemage per diversi segmenti, rafforzando le partnership con fornitori di software per garantire compatibilità e certificazioni. In sintesi, la Arc Pro B60 rappresenta un’importante novità grazie all’accresciuta memoria, alla nuova architettura e al miglior supporto software, con buone potenzialità per ritagliarsi uno spazio significativo nel settore delle schede video professionali, offrendo nuove opportunità per il lavoro e la creatività nei settori specializzati.
Spotify ha lanciato in Italia l’aggiornamento 2025 che rivoluziona l’esperienza d’ascolto con un forte focus sulla personalizzazione e la gestione avanzata delle playlist. L’aggiornamento introduce strumenti intuitivi per organizzare le playlist, permettendo modifiche rapide come la rimozione multipla di tracce, il miglioramento del filtraggio e l’eliminazione semplice dei brani indesiderati. Una funzione innovativa è lo “Snooze Spotify”, che consente di mettere in pausa un brano per 30 giorni nelle raccomandazioni, offrendo maggiore controllo per evitare la saturazione di ascolto. Per gli utenti Premium è stato riprogettato il sistema Queue, con un’interfaccia più chiara che facilita la gestione della coda di riproduzione con drag & drop e la possibilità di vedere in anticipo i brani suggeriti dalla piattaforma.
Queste novità rispondono alle esigenze di una community italiana sempre più esigente, che apprezza il mix tra algoritmi intelligenti e la possibilità di personalizzazione manuale dell’esperienza. L’aggiornamento non solo migliora l’usabilità per gli ascoltatori, ma offre ai creator strumenti per analizzare meglio le preferenze reali degli utenti, favorendo strategie promozionali più mirate. I feedback degli utenti italiani sono ampiamente positivi, con richieste per ulteriori opzioni di personalizzazione, come la durata modificabile dello “Snooze” e suggerimenti più contestualizzati.
Spotify con questo aggiornamento rafforza la sua leadership nel mercato italiano dello streaming, differenziandosi rispetto a concorrenti come Apple Music e Amazon Music grazie a funzioni esclusive e a un’interfaccia user-friendly. Le funzionalità di gestione delle playlist e della coda di riproduzione migliorano significativamente il controllo dei flussi musicali, specialmente per chi utilizza la piattaforma anche in contesti sociali o professionali. Il futuro vede un’espansione delle potenzialità per utenti free e Premium, con l’obiettivo di aumentare la fidelizzazione e l’adozione degli abbonamenti a pagamento, consolidando una nuova era della personalizzazione musicale su Spotify.
L’intelligenza artificiale (IA) sta assumendo un ruolo sempre più importante nella vita dei giovani, non solo come strumento educativo, ma anche come interlocutore per confrontarsi su temi emotivi e personali. Un’indagine di Skuola.net su 2.000 giovani tra 11 e 25 anni ha rilevato che il 15% si rivolge all’IA per consigli personali, con un quarto di loro che la utilizza settimanalmente come ‘amico-psicologo’ sempre disponibile. La motivazione principale è la disponibilità continua (38%), seguita dalla possibilità di autogestirsi senza giudizio (31%) e dalla ricerca di un giudizio oggettivo (28%). Per metà degli utenti, questa interazione migliora la qualità della vita, ma un terzo percepisce dipendenza dalle conversazioni con l’IA.
Questo fenomeno riflette un profondo cambiamento nel rapporto tra giovani e tecnologia, dove l’IA diventa un confidente in un mondo virtuale sovrapposto a quello reale. La capacità dell’IA di offrire risposte rapide, imparziali e senza giudizio è particolarmente apprezzata da giovani che affrontano fragilità emotive, stress e incertezze sul futuro. L’IA come strumento di auto-aiuto risponde al desiderio di autonomia, offrendo accessibilità immediata, privacy e la possibilità di riflettere ripetutamente sui propri problemi senza imbarazzo. Questo nuovo tipo di supporto emotivo rappresenta una svolta nel sostegno alla salute mentale giovanile, aiutando molti a gestire ansia e difficoltà con maggiore consapevolezza e fiducia in sé stessi.
Tuttavia, esistono anche criticità, come il rischio di dipendenza dall’IA e la possibile riduzione delle capacità relazionali ed empatiche nella vita reale. Esperti sottolineano che l’IA non può sostituire l’alleanza terapeutica umana e avvertono dei limiti nella personalizzazione e nella capacità di cogliere segnali di disagio grave. Scuole, famiglie e istituzioni devono rispondere promuovendo un uso consapevole della tecnologia, educando ai rischi e tutelando la privacy degli utenti. Futuri sviluppi potrebbero portare a una maggiore integrazione tra IA e professionisti della salute mentale, con l’obiettivo di sfruttare al meglio le potenzialità di questi strumenti senza comprometterne l’aspetto umano essenziale.
L’intelligenza artificiale agentica rappresenta una svolta strategica nel contesto italiano, soprattutto all’interno della Pubblica Amministrazione (PA). Microsoft Italia ha evidenziato come questa tecnologia possa favorire la semplificazione amministrativa e innovare i processi pubblici, migliorando l’efficienza e rendendo i servizi più accessibili ai cittadini. L’IA agentica si distingue per la capacità di operare autonomamente in modo adattivo, automatizzando compiti ripetitivi e proponendo soluzioni personalizzate, sempre sotto supervisione umana. Queste caratteristiche permettono di snellire le procedure burocratiche, migliorare la gestione dei flussi documentali e supportare attivamente gli utenti nell’accesso ai servizi digitali.
Secondo Microsoft Italia, i benefici per i cittadini sono molteplici: riduzione dei tempi di attesa, maggiore trasparenza, diminuzione degli errori umani e disponibilità continua dei servizi tramite piattaforme digitali intuitive. La digitalizzazione e semplificazione dei processi pubblici si realizzano grazie a una strategia integrata che coniuga analisi dei flussi di lavoro, automazione tramite IA, interfacce user-friendly e formazione del personale. Questo approccio consente alla PA di raggiungere standard elevati di efficienza e allinearsi alle migliori prassi europee, determinando una significativa riduzione dei costi e dei tempi amministrativi.
Tuttavia, la trasformazione digitale non è esente da sfide, quali la resistenza culturale, le infrastrutture tecnologiche obsolete, e la complessità normativa ed etica. Microsoft Italia opera non solo come fornitore tecnologico, ma anche come promotore di sensibilizzazione e formazione, collaborando con enti pubblici attraverso progetti pilota e soluzioni integrate. L’adozione di un quadro normativo coerente e la tutela della privacy sono fondamentali per garantire un’innovazione responsabile. Nel complesso, l’IA agentica si configura come pilastro imprescindibile per la modernizzazione della PA italiana, promettendo servizi potenziati per i cittadini e maggior attrattività per gli investimenti esteri.
Cisco ha annunciato la sua entrata nel campo del quantum computing con il lancio di un innovativo chip quantistico progettato per integrarsi nativamente con l’infrastruttura di fibra ottica esistente. Questo sviluppo rappresenta una svolta strategica per l’azienda, tradizionalmente leader nelle soluzioni di networking, che ora punta a diventare protagonista nella cosiddetta “corsa quantistica” globale. Il chip, caratterizzato da un design modulare e da un’elevata efficienza energetica con un consumo inferiore a un megawatt, è già in fase di sperimentazione presso istituti accademici e nel nuovo Cisco Quantum Labs di Santa Monica, un centro di eccellenza dedicato alla ricerca e alla formazione nel settore quantistico. La capacità del chip di funzionare con le reti in fibra ottica esistenti consente una scalabilità e un’integrazione più agevoli, riducendo costi e tempi di adozione e facilitando la diffusione su scala globale. Dal punto di vista della sostenibilità, il progetto pone particolare attenzione all’efficienza energetica, affrontando uno dei limiti principali della tecnologia quantistica attuale. L’ingresso di Cisco in un mercato stimato oltre i 10 miliardi di dollari nel 2025 introduce una nuova dinamica competitiva, con opportunità rilevanti specie nei settori della cybersecurity, dell’intelligenza artificiale e delle simulazioni scientifiche. Tuttavia, permangono sfide importanti, quali la definizione di standard comuni e la formazione di personale specializzato, che Cisco mira a superare attraverso collaborazioni con università e la creazione di un ecosistema di ricerca internazionale. Le reazioni della comunità scientifica e degli analisti sono state positive, riconoscendo nel progetto di Cisco una potenziale svolta che potrebbe accelerare la democratizzazione del quantum computing e favorire applicazioni in diversi ambiti, dalla finanza alla sanità. Guardando al futuro, Cisco appare ben posizionata per guidare l’evoluzione della tecnologia quantistica, grazie a un approccio pragmatico e integrato, sostenuto da partnership strategiche e dallo sviluppo continuo di nuove soluzioni e applicazioni.
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