721 milioni di euro dall’UE alla ricerca: Italia terza per progetti finanziati con eccellenze a Torino e Padova

721 milioni di euro dall’UE alla ricerca: Italia terza per progetti finanziati con eccellenze a Torino e Padova

L’anno 2025 segna un momento di grande rilievo per la ricerca scientifica europea, con l’assegnazione di 721 milioni di euro a 281 progetti selezionati dal Consiglio Europeo della Ricerca nell’ambito del programma Horizon Europe. L’Italia si colloca al terzo posto fra i Paesi europei per numero di progetti finanziati, superando competitor importanti e confermando l’ottimo livello della propria produzione accademica e scientifica. Il successo italiano è reso possibile grazie alle strategie delle università italiane, in particolare Torino e Padova, che si distinguono per la capacità di coinvolgere i propri ricercatori e attrarre finanziamenti attraverso progetti innovativi e multidisciplinari. Il programma Horizon Europe, erede di Horizon 2020, rappresenta lo strumento principe dell’Unione Europea per promuovere ricerca di eccellenza, interdisciplinarità e innovazione con ricadute concrete su settori chiave come salute, energia, tecnologie digitali e valorizzazione del patrimonio culturale.

Il programma Horizon Europe, gestito dall’ERC, si rivolge principalmente alla promozione del talento scientifico e dell’innovazione. Ciò comporta la selezione di progetti altamente competitivi, provenienti da 23 Paesi europei, e l’attivazione di un meccanismo virtuoso di collaborazione internazionale, attrazione di talenti e contaminazione interdisciplinare. I finanziamenti ricevuti dall’Italia – complessivamente 25 progetti – testimoniano la crescita qualitativa e quantitativa della ricerca italiana, capace di imporsi grazie alla presenza di centri di eccellenza, al rafforzamento delle strutture di progettazione europea e all’internazionalizzazione dei team accademici. Non mancano però alcune sfide strutturali, come la necessità di aumentare gli investimenti pubblici in ricerca e la diffusione omogenea delle migliori pratiche su tutto il territorio nazionale, soprattutto per colmare il divario tra istituzioni del Nord e del Sud. La partecipazione attiva ai bandi europei rimane comunque una leva fondamentale per l’innovazione e la crescita del Paese.

I progetti italiani finanziati coprono settori molto vari, dall’intelligenza artificiale alle scienze della vita, dall’energia sostenibile alla tutela del patrimonio culturale, dimostrando la capacità della ricerca nazionale di rispondere alle grandi sfide globali. L’impatto atteso è duplice: da un lato si rafforzano i network scientifici internazionali e si favoriscono processi di innovazione; dall’altro, l’afflusso economico proveniente dai fondi europei genera ricadute concrete a livello locale, con nuove opportunità di occupazione, avvio di startup innovative e innalzamento del livello di competitività degli atenei. Un bilancio positivo che deve però spingere università e centri di ricerca a investire sia nella capacità progettuale sia nella formazione delle nuove generazioni di scienziati, per consolidare la posizione di leadership a lungo termine nei bandi Horizon Europe e nei futuri programmi europei dedicati alla ricerca e all’innovazione.

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