
Accelerazione della rotazione terrestre: la scienza dietro i giorni più corti
Negli ultimi anni, la Terra sta ruotando sempre più velocemente attorno al proprio asse, fenomeno che ha portato alla registrazione di giorni più corti dal 2020 ad oggi. Tradizionalmente, la durata di un giorno è di circa 24 ore, determinata tramite orologi atomici e misurazioni astronomiche estremamente precise. Tuttavia, strumenti come laser satellitari e telescopi radio hanno permesso agli scienziati di rilevare che nel 2020 ben ventotto giorni sono stati più brevi dello standard di 86.400 secondi, con record di durata inferiore di circa 1,66 millisecondi. Questo trend non si riscontrava nei decenni precedenti, in cui la Terra tendeva a rallentare, e le previsioni indicano che il 2025 potrebbe stabilire nuovi primati di brevità, in particolare nelle date del 9 luglio, 22 luglio e 5 agosto. Queste variazioni, seppur minime e impercettibili per la vita quotidiana, hanno profonde ripercussioni sulla sincronizzazione di sistemi informatici e globali come GPS e telecomunicazioni, obbligando anche a possibili correzioni nei secondi intercalari applicati agli standard temporali mondiali.
Alla base di questa accelerazione ci sono molteplici cause naturali e astronomiche. In primo piano emergono i processi interni al pianeta, in particolare i mutamenti nella rotazione del nucleo terrestre: secondo studi recenti e l’astrofisico Graham Jones, quando il nucleo interno accelera rispetto al resto del pianeta, anche la superficie risente di questa variazione, riducendo la durata del giorno. A queste dinamiche si aggiungono fenomeni come gli scambi di massa tra atmosfera e oceani, la distribuzione dei continenti e, soprattutto, l’interazione gravitazionale con la Luna, la cui influenza su maree e rotazione è ben documentata. Episodi improvvisi come forti terremoti, scioglimento dei ghiacci polari e variazioni atmosferiche possono influenzare la velocità di rotazione. Gli strumenti di rilevazione e i modelli matematici vengono costantemente aggiornati per prevedere se e quando saranno battuti nuovi record, contribuendo alla comprensione dei processi che regolano la dinamica del nostro pianeta.
Le implicazioni di una Terra che accelera la sua rotazione sono molteplici e riguardano sia gli aspetti teorici sia quelli applicativi. Oltre ai necessari aggiustamenti nei protocolli di sincronizzazione temporale, la ricerca scientifica si interroga sull’impatto biologico e ambientale che anche piccole variazioni potrebbero avere a lungo termine. L’astrofisico Graham Jones sottolinea come le osservazioni degli ultimi anni offrano una finestra unica sui meccanismi profondi della Terra, incoraggiando ulteriori indagini e lo sviluppo di modelli predittivi sempre più accurati. Sebbene il cambiamento sia invisibile nella vita quotidiana, rappresenta un banco di prova cruciale per la scienza dell’orologio atomico, l’ingegneria dei sistemi globali e la meteorologia. In conclusione, siamo spettatori di una fase di rapida evoluzione della nostra percezione del tempo planetario: ogni millisecondo conta, e la ricerca nei prossimi anni potrebbe riscrivere la storia della misura del giorno e della comprensione della Terra stessa.