
Adolescenti e Disagio: Verso una Nuova Paternità Educativa. L'importanza della Presenza Adulta Oggi
Il dibattito sull'adolescenza problematica spesso si concentra sui comportamenti difficili dei giovani, ma è fondamentale spostare l'attenzione sulla presenza adulta e la qualità delle relazioni. L'etichetta di "adolescenti problematici" rischia infatti di occultare il disorientamento degli adulti, che affrontano una società in rapido cambiamento senza strumenti adeguati per interpretare e accompagnare la crescita dei ragazzi. La vera domanda è se gli adulti riescono a costruire con gli adolescenti rapporti autentici, capaci di superare l'autorità tradizionale e di riconoscere la fragilità umana condivisa.
I giovani esprimono un bisogno silenzioso di presenza e relazione significativa, non solo di interventi tecnici o deleghe a specialisti. L'esempio della studentessa triste, inviata allo psicologo senza un ascolto umano diretto, mette in luce il rischio di ridurre il disagio a un problema clinico, allontanando l'adulto dalla responsabilità educativa. Secondo lo psicologo Matteo Lancini, la prevenzione del disagio è legata alla disponibilità degli adulti a instaurare vicinanze empatiche e non giudicanti, evitando di medicalizzare l'esperienza adolescente. Serve una nuova paternità educativa, intesa come funzione generativa che si espone al rischio, accoglie imperfezioni e favorisce la prossimità, accompagnando i ragazzi nella conquista dell'autonomia.
Scuola e famiglie sono chiamate a svolgere ruoli centrali in questo processo: la scuola deve favorire dialogo e ascolto autentico, mentre le famiglie, anche separate, devono mantenere coerenza educativa e collaborazione tra adulti. Delegare immediatamente alla psicologia può essere utile in certi casi, ma non sostituisce la relazione quotidiana e sostenitiva con gli adulti di riferimento. Per aiutare gli adolescenti davvero, occorre saper ascoltare senza giudizio, responsabilizzarli, dare esempio di adultità con accoglienza della fragilità e costruire reti solidali. Il futuro dell'adolescenza dipenderà dalla capacità degli adulti di sviluppare coraggio educativo e fiducia, riconoscendo che prevenire il disagio è una sfida relazionale e sociale che richiede impegno comune e autentico.