
Allarme in Argentina: ritrovati detriti spaziali del razzo cinese Smart Dragon 3
L'episodio della caduta dei detriti spaziali del razzo cinese Smart Dragon 3 nelle campagne del nord dell'Argentina ha riacceso un accesso dibattito globale sulla sicurezza e sulla gestione dei resti di missioni spaziali in orbita terrestre bassa. Ritrovati il 26 settembre 2025, i frammenti metallici sono stati immediatamente rilevati e analizzati dall'agenzia CONAE, e identificati come probabilmente provenienti dal razzo cinese, noto per il lancio di satelliti piccoli e tecnologie di risposta rapida. Questo evento rappresenta un caso raro per il Sud America e mette in evidenza la problematica universale dei detriti spaziali, con oltre 34.000 oggetti di dimensioni rilevanti orbitanti attorno alla Terra secondo l'Agenzia Spaziale Europea. Le autorità argentine hanno attuato protocolli di sicurezza per escludere rischi immediati, dimostrando attenzione anche agli impatti ambientali e alla percezione pubblica, sotto il rischio di contaminazione e allarme sociale nonostante l'assenza di danni diretti. Il quadro normativo internazionale assegna responsabilità agli Stati lanciatori, e la Cina è chiamata a collaborare secondo la Convenzione ONU del 1972. Nonostante il rischio di danni diretti sia molto basso, l'episodio evidenzia la necessità di interventi internazionali coordinati e implementazione di tecnologie avanzate per la prevenzione, come motori di rientro controllato e meccanismi di cattura orbitale. La comunità scientifica e le agenzie spaziali internazionali hanno espresso solidarietà e rinnovato l'appello per maggior trasparenza e regole condivise, per garantire uno sviluppo spaziale sicuro, anche in regioni geografiche meno coinvolte come l'Argentina. In prospettiva, si auspica una maggiore cooperazione multilaterale e innovazione tecnologica per evitare future cadute incontrollate, minimizzando così rischi ambientali, sociali e normativi e tutelando i benefici delle attività spaziali nei decenni a venire.