
Antiche proteine svelano l’origine dell’evoluzione animale
La recente scoperta di antiche proteine risalenti a oltre 20 milioni di anni fa, estratte da un fossile di rinoceronte del Miocene inferiore ritrovato in Canada, rappresenta un avanzamento cruciale nel campo della paleoproteomica. Questo studio internazionale, con il contributo di università italiane di eccellenza, ha permesso di superare i limiti della degradazione del DNA, aprendo nuove prospettive per la comprensione dell’evoluzione animale attraverso l'analisi delle proteine conservate nei tessuti fossili. La paleoproteomica emerge così come uno strumento potente per tracciare relazioni filogenetiche e adattamenti ecologici di specie estinte, ampliando notevolmente il campo temporale delle ricerche molecolari. Il lavoro, pubblicato su Nature, ha inoltre evidenziato la sequenza proteica di un dente fossile con tecnologie di spettrometria di massa e bioinformatica avanzate, dimostrando la robustezza del metodo anche in confronti con reperti più recenti. Pur mostrando limiti legati alla conservazione dei fossili e alle contaminazioni, la disciplina promette di estendere le sue applicazioni a nuovi reperti e specie, contribuendo così a un approccio multidisciplinare e innovativo nello studio dell’evoluzione. In definitiva, questa scoperta non rappresenta solo un progresso accademico, ma un nuovo paradigma per comprendere la storia naturale, sottolineando l’importanza di preservare la biodiversità e conoscere le origini della vita sulla Terra.