Apple aggiorna le regole dell'App Store per adeguarsi all'Ue

Apple aggiorna le regole dell'App Store per adeguarsi all'Ue

Nel 2024, la stretta regolamentazione dell'Unione Europea sulle grandi piattaforme digitali ha portato Apple a modificare radicalmente le politiche dell'App Store per adeguarsi al Digital Markets Act (DMA). L'intervento comunitario, culminato con una sanzione di 500 milioni di euro, è stato motivato dal cosiddetto "anti-steering": Apple impediva infatti agli sviluppatori di suggerire agli utenti sistemi di pagamento alternativi a quello imposto dalla casa madre. Tale pratica veniva giudicata in aperto contrasto con i principi della libertà di mercato e della concorrenza, restringendo di fatto lo spazio di manovra degli sviluppatori indipendenti e mantenendo elevate le commissioni sugli acquisti in-app. L'azione dell'UE segna un chiaro messaggio di tutela degli interessi sia degli sviluppatori che degli utenti, mirando a limitare le pratiche monopolistiche e garantire parità di accesso al mercato digitale.

In risposta alle sanzioni e all'applicazione del DMA, Apple ha introdotto una nuova struttura a due livelli per le commissioni sugli acquisti in-app nell'App Store europeo. Il Tier 1, rivolto alle realtà minori e alle applicazioni con margini più modesti, fissa la commissione al 5%, sensibile calo rispetto alle percentuali tradizionali. Il Tier 2, invece, stabilisce una commissione del 13%, abbassata al 10% per alcuni sviluppatori qualificati. Un punto cruciale riguarda anche la nuova commissione del 5% sugli acquisti fatti tramite siti esterni all’App Store: ciò significa che Apple continuerà a ricevere una quota, seppur ridotta, dai pagamenti che gli sviluppatori riescono a convogliare fuori dalla sua piattaforma. Questo schema mira ad equilibrare le esigenze di apertura del mercato, mantenendo però per Apple un certo livello di redditività e controllo economico, nonostante la spinta dalle istituzioni europee verso una maggiore concorrenza.

Le reazioni nel settore sono state numerose. Molte associazioni di sviluppatori hanno valutato positivamente la riduzione delle commissioni e l’aumentata possibilità di guidare gli utenti verso condizioni più vantaggiose, ma persistono timori circa la reale apertura del mercato e la permanenza di barriere implicite. Per gli utenti, queste novità significano maggiore scelta, con promozioni e offerte potenzialmente più competitive anche fuori dall'App Store. Tuttavia, la commissione sulle transazioni esterne solleva dubbi sulla reale portata delle liberalizzazioni: Apple mantiene una rendita anche dove, teoricamente, dovrebbe esistere piena libertà di pagamento. In definitiva, l’adeguamento alle regole UE rappresenta un passaggio importante verso la trasparenza e la concorrenzialità, ma sarà cruciale monitorare l'evoluzione delle pratiche di Apple e le modalità con cui continuerà a esercitare la propria influenza su uno dei mercati digitali più redditizi al mondo.

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