
Assegnazioni provvisorie 2025: vincoli, deroghe e ricongiungimento
L’assegnazione provvisoria rappresenta un’opportunità importante per i docenti di lavorare temporaneamente in una provincia diversa da quella di titolarità, favorendo il ricongiungimento familiare. Nel 2025, le regole sono influenzate dal vincolo di permanenza triennale introdotto dalla Legge 159/2019, che limita le possibilità di trasferimento per gli insegnanti neo-immessi o trasferiti. Questo vincolo punta a garantire maggiore stabilità e continuità didattica nelle scuole, ma rappresenta un ostacolo significativo per i docenti che desiderano spostarsi per motivi personali o familiari. Tuttavia, la normativa prevede deroghe specifiche destinate a categorie protette, come coloro che assistono familiari con disabilità grave o hanno figli piccoli o disabili, permettendo loro di richiedere assegnazioni provvisorie anche interprovinciali.
Il ricongiungimento con il coniuge è uno dei motivi più comuni per presentare domanda di assegnazione provvisoria, ma non basta la semplice residenza del coniuge in un’altra provincia per superare il vincolo; è necessario che il coniuge rientri in particolari condizioni di tutela, come invalidità riconosciuta o beneficiario di permessi ex Legge 104. Le assegnazioni possono essere intra-provinciali o interprovinciali, con maggiori restrizioni per quest’ultime a causa dell’impatto sulla composizione del personale scolastico e sugli organici.
La procedura prevede la presentazione della domanda tramite la piattaforma “Istanze Online”, corredata da documentazione che attesti il diritto alla deroga ove richiesta. Le richieste vengono esaminate dagli Uffici Scolastici Territoriali, con frequenti respingimenti in caso di mancanza di requisiti o documentazione. Sindacati e docenti denunciano le difficoltà nel conciliare vincoli rigidi con esigenze familiari, chiedendo maggiore flessibilità. Per il 2026 si auspica una revisione normativa che bilanci meglio la continuità didattica con il diritto alla mobilità familiare.