Booking.com sotto accusa: Class action europea da 10.000 hotel per clausole anticoncorrenziali

Booking.com sotto accusa: Class action europea da 10.000 hotel per clausole anticoncorrenziali

La class action promossa da oltre 10.000 hotel europei contro Booking.com rappresenta una delle più grandi battaglie legali nel settore turistico degli ultimi anni. Al centro della controversia troviamo le clausole di miglior prezzo, che obbligavano gli alberghi a non offrire tariffe inferiori o condizioni più vantaggiose al pubblico rispetto a quelle pubblicate sul portale di Booking.com. Queste clausole sono state riconosciute anticoncorrenziali dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la quale ha sancito come tale pratica limiti la libertà commerciale degli hotel e distorca il mercato, favorendo il monopolio della piattaforma. La sentenza del 2025 ha aperto le porte a possibili risarcimenti milionari per gli albergatori coinvolti, i quali hanno subito perdite significative a causa di una competitività ridotta e della crescente dipendenza dalle piattaforme online.

L’impatto di questa vicenda trascende l’aspetto legale, segnando una potenziale trasformazione radicale per l’industria alberghiera europea. La limitazione delle politiche tariffarie dirette da parte degli hotel aveva portato a un’omogeneizzazione dei prezzi e a un indebolimento della capacità innovativa delle strutture ricettive, specie quelle di piccole e medie dimensioni. Con la rimozione delle clausole di miglior prezzo, gli hotel potranno rilanciare strategie commerciali autonome, implementare promozioni dirette e migliorare la qualità dei servizi offerti. Questo cambiamento è accolto con favore dalle principali associazioni di categoria, che hanno espresso ampio sostegno alla decisione della Corte e alle iniziative legali intraprese.

Anche Booking.com ha reagito anticipando una nuova politica senza tali clausole e proponendosi collaborativa nel ridefinire il rapporto con gli operatori. Tuttavia, restano aperti numerosi aspetti giuridici legati alla quantificazione del danno e alla distribuzione dei risarcimenti. Dal punto di vista competitivo, la fine di tali clausole favorirà un mercato più flessibile e trasparente, a beneficio sia degli hotel sia dei consumatori, che potranno accedere a offerte più vantaggiose e a una maggiore varietà tariffaria. Il settore turistico europeo si avvia così verso una fase di grande cambiamento, in cui equità, trasparenza e innovazione saranno elementi chiave per il futuro.

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