
Borsellino alla Maturità 2025: Il Discorso che Ispira
La maturità 2025 rappresenta un momento di grande rilevanza per più di mezzo milione di studenti italiani, che si trovano ad affrontare la prima vera tappa significativa verso la vita adulta. La scelta del Ministero dell’Istruzione di inserire il discorso di Paolo Borsellino "I giovani, la mia speranza" tra le tracce della prima prova di italiano assume un valore fortemente simbolico e formativo. Il calendario, con la prima prova scritta fissata per il 18 giugno e la successiva seconda prova il giorno dopo, scandisce i tempi di un esame che coinvolge l’intera comunità educativa. La scelta di Borsellino fra le "tracce maturità 2025" non è casuale, ma riflette un bisogno attuale della società: rafforzare il tessuto sociale attraverso la formazione civica, la memoria della nostra storia recente e l’impegno per la legalità. L’esempio del magistrato antimafia si salda, così, con i valori che la scuola italiana cerca di trasmettere, stimolando i ragazzi a riflesse sulle proprie responsabilità e sul loro possibile ruolo nel cambiamento della società.
Analizzando il testo "I giovani, la mia speranza", emergono con forza i messaggi chiave che Borsellino affidava alle nuove generazioni. Il magistrato considerava i giovani come autentica speranza per il futuro del paese: da loro, diceva, dipende la costruzione di una società più giusta e consapevole. Il discorso insiste sulla centralità dell’impegno civile, del coraggio di opporsi alle ingiustizie e rifiutare l’indifferenza. L’educazione alla legalità non è vista come un obbligo formale ma come un percorso personale e collettivo, in cui l’esempio concreto e la riflessione si intrecciano. In questa direzione, la scelta della traccia su Borsellino non si limita all’analisi letteraria: rappresenta un’occasione per sviluppare pensiero critico, senso etico e cittadinanza attiva. L’episodio degli studenti del liceo a lui intitolato, che hanno letto pubblicamente il discorso, testimonia quanto il messaggio resti vivo e attuale nelle aule e nelle coscienze dei più giovani. Incoraggiare questo dialogo tra memoria e futuro è una delle missioni più alte della scuola stessa.
La proposta di Borsellino tra le tracce della maturità ha suscitato positive reazioni sia tra docenti sia tra studenti. Molti insegnanti sottolineano come essa vada incontro all’esigenza di una scuola che non trasmetta solo conoscenze, ma sappia anche educare alla responsabilità e all’impegno civico. Gli studenti, dal canto loro, sentono la vicinanza di temi che li riguardano direttamente, accogliendo con entusiasmo una traccia che invita a riflettere sul proprio contributo nel rinnovamento sociale. La centralità della memoria – specialmente nei confronti delle vittime della mafia e delle figure esemplari come Borsellino – viene così rafforzata come strumento educativo. Oltre alla traccia su Borsellino, la maturità 2025 propone diverse possibilità per mettere alla prova capacità di analisi, argomentazione e progettualità, ma il denominatore comune rimane il legame tra scuola, formazione civica e attualità. Così, l’eredità morale di Paolo Borsellino si conferma veicolo potente di speranza e responsabilità, guidando nuove generazioni verso una cittadinanza più consapevole e attiva.