
Carta docente, la Consulta estende il diritto ai precari
Nel 2025 la Corte Costituzionale italiana con la sentenza n. 121 ha esteso il diritto alla Carta del docente anche ai docenti precari, sancendo un principio di parità e uguaglianza nel settore educativo. Questa decisione originata da un ricorso del Tribunale di Torino contesta l'esclusione dei supplenti dal bonus annuo di 500 euro destinato fino a quel momento solo al personale di ruolo. La Corte ha ritenuto che la funzione formativa della Carta non possa essere limitata dalla tipologia contrattuale, evidenziando come i precari svolgano le stesse mansioni e abbiano analogo bisogno di aggiornamento.
L'estensione del beneficio comporta rilevanti impatti finanziari: la Corte ha chiarito che la copertura finanziaria è un obbligo legislativo e non può ostacolare il riconoscimento del diritto. Sindacati e insegnanti hanno accolto positivamente la sentenza, considerandola un passo storico verso l'uguaglianza. Le scuole e il Ministero dell'Istruzione sono ora chiamati a gestire l'incremento della platea dei beneficiari, adeguando piattaforme e procedure, e a trovare risorse adeguate per garantire il bonus ai docenti con contratti a tempo determinato proporzionando l'importo ai mesi di servizio.
Questa pronuncia si inserisce in un solco giurisprudenziale di tutela dei diritti dei lavoratori precari e si allinea alle direttive europee sul trattamento paritario nel pubblico impiego. La sentenza rappresenta un momento cruciale di inclusione e valorizzazione professionale che potrebbe aprire la strada a politiche più strutturali contro la precarizzazione nel settore scuola. Si attendono ora misure attuative precise per tradurre concretamente il principio costituzionale affermato e garantire un sistema scolastico moderno, equo e inclusivo.