Primo Paragrafo
La maturità 2025 in Campania si presenta come una sfida particolarmente complessa, a causa di un aumento incontrollato delle rinunce da parte dei docenti nominati per le commissioni d’esame. Questa tendenza ha investito tutte le province, con picchi significativi nelle aree metropolitane di Napoli e Salerno, mettendo a rischio la regolare composizione delle commissioni. L’Usr Campania ha lanciato l’allarme per il fenomeno eccessivo di presentazione di certificati medici, spesso concentrati nello stesso periodo e in modo reiterato da alcuni nominativi. Tale pratica, ritenuta impropria dagli organi scolastici, solleva dubbi sulla legittimità delle assenze, mettendo potenzialmente a repentaglio la correttezza e la legalità dello svolgimento degli esami di Stato. L’ondata di rinunce crea instabilità nel sistema scolastico campano, facendo emergere difficoltà organizzative e preoccupazioni sia tra le istituzioni che tra studenti e famiglie, che temono rinvii e possibili disparità rispetto ad altre regioni, dove la problematica appare meno diffusa.
Secondo Paragrafo
In reazione a questa situazione critica, l’Usr Campania ha adottato una linea dura, annunciando controlli serrati sui certificati medici e avviando procedimenti disciplinari per chi rifiuta per tre anni consecutivi la nomina nelle commissioni. È stato richiesto ai dirigenti scolastici di giustificare dettagliatamente ogni assenza, soprattutto in presenza di comportamenti seriali. Dal punto di vista normativo, è ribadito che solo gravi motivi oggettivi, come previsti dai regolamenti ministeriali, possono giustificare il rifiuto, mentre tutte le altre motivazioni non sono valide e comportano rischi di sanzioni professionali. La pressione sugli insegnanti è tuttavia fonte di ulteriore tensione: mentre per l’amministrazione occorre garantire legalità e regolarità degli esami, da parte sindacale si segnala che la scarsa retribuzione, il carico di lavoro e la mancanza di incentivi rendono la figura del commissario poco attrattiva. Questa divergenza di visioni rischia di accentuare il divario tra esigenze organizzative e tutele dei docenti, lasciando in sospeso una riforma strutturale delle regole e del riconoscimento professionale di chi partecipa alle commissioni.
Terzo Paragrafo
L’emergenza delle rinunce nelle commissioni e l’uso crescente di certificati medici rappresentano non solo una criticità gestionale ma anche un dilemma etico e deontologico. Il dibattito coinvolge l’intera comunità scolastica, interrogandosi sulla responsabilità del singolo docente nei confronti degli studenti e del sistema scuola. Da un lato, la necessità di tutelare i diritti degli alunni e la regolarità degli esami impone rigore e controlli; dall’altro, emerge la richiesta degli insegnanti di maggior valorizzazione, riconoscimento economico e condizioni più sostenibili per l’impegno in commissione. L’amministrazione regionale, per evitare il collasso delle commissioni, ha attivato un monitoraggio costante, convocazioni rapide di supplenti e campagne di sensibilizzazione all’etica del servizio. Guardando al futuro, serve una riflessione più ampia sull’organizzazione dell’esame di Stato, promuovendo trasparenza, collaborazione e incentivi, per salvaguardare l’integrità della maturità come momento centrale di legalità e fiducia fra scuola, studenti e famiglie.