
Concorso docenti PNRR3: esclusioni e paradossi nei nuovi requisiti di accesso
Il concorso docenti PNRR3 rappresenta la terza fase degli interventi straordinari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedicati al comparto istruzione, con l'obiettivo di assumere circa 58.000 insegnanti nelle scuole secondarie entro il triennio 2025. A differenza dei bandi precedenti (PNRR1 e PNRR2), il nuovo concorso stringe i requisiti di accesso, richiedendo obbligatoriamente abilitazione specifica oppure un titolo di studio idoneo accompagnato da almeno tre anni di servizio scolastico. Questa modifica esclude coloro che possiedono solo la laurea più i 24 CFU, un percorso privilegiato in passato che ora viene considerato insufficiente senza esperienza pratica. Tale scelta mira a garantire una maggiore competenza esperienziale nei futuri docenti, ma genera un forte malcontento tra aspiranti che avevano investito tempo e risorse in quella formazione teorica.
L'esclusione dei candidati "laurea + 24 CFU" produce anche un paradosso burocratico: molti idonei ai concorsi precedenti PNRR1 e PNRR2, pur avendo superato le prove e non assunti per limiti di posti, rischiano ora di essere esclusi dal nuovo bando per non aver maturato l'anzianità di servizio richiesta. Questo crea una frattura nella continuità amministrativa e mina le aspettative professionali di migliaia di docenti, alimentando proteste, ricorsi e richieste di tutele da parte di sindacati e associazioni.
Dal punto di vista delle scuole, la restrizione nei requisiti potrebbe rallentare la copertura dei posti vacanti, soprattutto in alcune discipline critiche come le STEM, con possibili ricadute su contratti temporanei e difficoltà di reclutamento. Il dibattito resta aperto su come bilanciare formazione teorica e pratica, sulla necessità di percorsi abilitanti dedicati e sull'introduzione di misure transitorie per non penalizzare ingiustamente i candidati esclusi. In attesa del bando definitivo, è fondamentale un confronto costruttivo tra Ministero, sindacati e aspiranti docenti per assicurare equità, qualità e continuità nel reclutamento scolastico italiano.