
Contratto Giovani 2025: Flat Tax, Bonus Mobilità e Sgravi per le Imprese nella Proposta della Lega
Il Contratto Giovani 2025 proposto dalla Lega nasce per affrontare le problematiche dell'occupazione giovanile in Italia, caratterizzata da elevati tassi di disoccupazione e dalla fuga dei cervelli. Si tratta di un pacchetto di misure che punta a incentivare le assunzioni stabili degli under 30 e a favorire il rientro dei giovani professionisti dall'estero tramite una flat tax agevolata, bonus per la mobilità e incentivi per le imprese. L'obiettivo è agevolare l'inserimento nel mercato del lavoro, rendendo più attrattivo il sistema italiano soprattutto per i giovani, supportando sia l'autonomia economica che la redistribuzione delle competenze sul territorio. La proposta prevede una flat tax al 5% per cinque anni applicata ai giovani under 30 assunti con contratto a tempo indeterminato, accompagnata da un esonero del 50% sui contributi previdenziali per le imprese che assumono giovani con stabile. Inoltre, un bonus mobilità da 5.000 euro incentiva la mobilità interna geografica, riducendo gli squilibri territoriali tra Nord e Sud. Un'altra misura riguarda la flat tax al 5% per due anni rivolta ai giovani under 36 che rientrano dall'estero con contratto stabile, volta a contrastare la fuga di talenti. L'impatto atteso è l'aumento dell'occupazione giovanile stabile e la modernizzazione produttiva del Paese grazie a nuove competenze. Tuttavia, la proposta è oggetto di dibattito: le spese pubbliche potrebbero essere elevate e la misura potrebbe escludere i giovani con contratti precari o part-time, ampliando possibili disparità territoriali. I sindacati sottolineano la necessità di attenzione alla qualità dei contratti, mentre le imprese accolgono positivamente il contenimento dei costi. Rispetto ad altre misure europee, la proposta italiana si distingue per la flat tax, però necessita di complementi come formazione professionale. In sintesi, il Contratto Giovani della Lega rappresenta un tentativo ambizioso di rilanciare l'occupazione giovanile e il rientro dei cervelli, ma richiede un ampio confronto con le parti sociali e un'attenta verifica delle risorse e dell'efficacia territoriale per tradurre le intenzioni in risultati concreti.