
Crisi Automotive Italia: Produzione in Calo, Lavoratori a Rischio e la Necessità di un Intervento UE
L’industria automotive italiana sta affrontando una crisi profonda, evidenziata da dati allarmanti come un calo del 17,3% nella produzione tra gennaio e giugno 2025 e un calo del fatturato del 14,5%. Questo declino coinvolge sia la fabbricazione di autoveicoli (-23,5%) che la produzione pura di veicoli (-31,7%), minacciando la competitività nazionale e la tenuta economica di un settore storico. Le cause vanno dalla transizione tecnologica verso il motore elettrico, per la quale il settore italiano non è adeguatamente preparato, alla forte competizione internazionale, fino a fenomeni interni come il calo della domanda, la crisi energetica e carenze negli investimenti pubblici.
L’impatto occupazionale è grave, con milioni di posti di lavoro a rischio sia direttamente nelle fabbriche sia nell’indotto, composto da piccole e medie imprese. A confronto con altri Paesi europei, l’Italia sconta una debolezza strutturale e una politica industriale meno efficace, richiedendo un intervento coordinato anche a livello UE. Le richieste del settore includono incentivi fiscali, formazione mirata e politiche di sostegno per la riconversione green.
Nonostante le difficoltà, esistono possibilità di rilancio attraverso investimenti in innovazione, digitalizzazione e sostenibilità. Tuttavia, è cruciale adottare una strategia di sistema che coinvolga istituzioni, imprese e lavoratori per evitare la perdita irreversibile di capacità produttiva e know-how, affrontando insieme la sfida della transizione ecologica e garantendo un futuro competitivo e sostenibile all’automotive italiano.