
Declino dell'intelligenza tra i giovani: in calo lettura, vocabolario e QI nelle scuole italiane
Negli ultimi decenni, in Italia si osserva un preoccupante declino delle capacità intellettive tra i giovani, evidenziato dalla diminuzione del quoziente intellettivo (QI), dall'impoverimento del vocabolario e dalla diffusione di errori grammaticali nelle scuole. Studi recenti rivelano che il QI medio degli adolescenti italiani è calato di 6 punti negli ultimi 25 anni, fenomeno riscontrato anche in altri paesi occidentali. Tale declino è correlato a una drastica riduzione della lettura: solo il 35% dei ragazzi tra 11 e 19 anni legge almeno un libro l'anno, contro il 60% degli anni Ottanta. La lettura svolge infatti un ruolo cruciale nel potenziamento delle capacità cognitive, tra cui la comprensione, l'analisi critica e l'empatia. Parallelamente, l'uso eccessivo di videogiochi e contenuti digitali a basso impegno intellettivo sottrae tempo alla lettura e allo sviluppo di competenze linguistiche e cognitive, causando effetti negativi sui risultati scolastici.
L'impoverimento lessicale è particolarmente grave: secondo la Fondazione Agnelli, gli adolescenti attuali usano quotidianamente circa 700 parole, molto meno rispetto alle oltre 1.100 parole comuni negli anni Novanta. Ciò limita la capacità di esprimere pensieri complessi e compromette il successo scolastico e universitario. Anche la competenza grammaticale è in calo, con molti studenti incapaci di distinguere tempi verbali basilari. La crisi coinvolge sia la scuola, con riduzione delle ore dedicate all'italiano e minore autorevolezza degli insegnanti, sia la famiglia, sempre meno impegnata in attività di lettura condivisa e dialogo approfondito.
Per contrastare questo trend, è fondamentale adottare strategie mirate: incentivare la lettura fin dalla scuola dell'infanzia, investire in biblioteche, promuovere laboratori di scrittura, stimolare la collaborazione scuola-famiglia e sviluppare un uso consapevole dei media digitali. Inoltre, la rivalutazione delle materie umanistiche e una cultura sociale che valorizzi la parola e il pensiero critico sono essenziali per invertire la rotta. Solo investendo concretamente nell'educazione delle nuove generazioni sarà possibile arrestare il declino dell'intelligenza e favorire una rinascita culturale ed educativa in Italia.