Declino Demografico e Scuola: Entro il 2035 la Primaria Italiana Perderà oltre Mezzo Milione di Alunni

Declino Demografico e Scuola: Entro il 2035 la Primaria Italiana Perderà oltre Mezzo Milione di Alunni

Il declino demografico in Italia, evidenziato da studi di Fondazione Giacomo Brodolini e Svimez, rappresenta un fenomeno strutturale con significative ripercussioni sulla scuola primaria. Tra il 2014 e il 2024, il Paese ha perso circa 1,4 milioni di abitanti, traducendosi in una drastica riduzione della popolazione giovanile che continuerà fino al 2035, con una perdita stimata di oltre mezzo milione di alunni nelle scuole primarie. Il Sud Italia, in particolare regioni come Sardegna, Abruzzo, Molise, Basilicata e Puglia, sarà duramente colpito, con chiusure di plessi, accorpamenti e un evidente rischio di aumento delle disuguaglianze sociali e territoriali. Le cause principali di questo declino includono il saldo naturale negativo dovuto al calo delle nascite, la mobilità interna verso Nord o l'estero, e l'invecchiamento generale della popolazione. Le conseguenze immediate sulla scuola primaria si manifestano nella riduzione di classi, personale e servizi, minacciando la qualità educativa e la coesione sociale. Sebbene le istituzioni abbiano avviato alcuni interventi, questi risultano spesso insufficienti; le proposte comprendono incentivi alla natalità, valorizzazione della scuola come centro sociale e politiche di riequilibrio territoriale. Infine, la crisi demografica ha impatti socio-economici ampi, poiché la scuola svolge un ruolo chiave nel tessuto comunitario e nello sviluppo locale, e la capacità di resilienza futura dipenderà dall’adozione di politiche innovative e dalla partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti.

Questo sito web utilizza cookies e richiede i dati personali per rendere più agevole la tua esperienza di navigazione.