Paragrafo 1: Le principali novità e la riforma del reclutamento docenti
La Legge 79/2025, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 6 giugno 2025, rappresenta una tappa decisiva nell'ammodernamento della scuola italiana, inserendosi nel più ampio disegno riformatore del PNRR scuola. Tra le innovazioni più rilevanti vi è la profonda revisione del sistema di reclutamento docenti, pensata per ridurne la complessità e incentivare la meritocrazia. Dal 2025, infatti, l'accesso alla professione docente sarà scandito da procedure concorsuali semplificate, focalizzate sia sulle competenze disciplinari che su quelle pedagogiche, favorendo la trasparenza e la valorizzazione delle esperienze pregresse di insegnamento o formazione post-laurea. A completare il quadro, viene introdotto un percorso di abilitazione più strutturato che integra la formazione universitaria con prove selettive, e sono previsti canali agevolati per le materie STEM considerate vitali per la competitività nazionale. Questa riforma mira a ridurre la cosiddetta "supplentite", rendendo più rapido e chiaro l'inserimento dei nuovi docenti nel sistema, e rafforza la formazione continua per garantire il mantenimento di elevati standard qualitativi. Anche la valutazione dei titoli conseguiti all’estero avverrà secondo criteri più omogenei, riducendo disparità, mentre alle amministrazioni scolastiche sarà offerto uno strumento più snello ed efficace per la gestione degli organici e delle emergenze disciplinari.
Paragrafo 2: La nuova centralità degli istituti tecnici e la lotta ai diplomifici
Un altro asse portante della legge è la riforma degli istituti tecnici, finalmente riconosciuti come pilastro strategico della scuola secondaria e motore di sviluppo del territorio. L’obiettivo è superare il vecchio stigma degli istituti tecnici come percorsi “minori” e favorire il loro allineamento alle reali esigenze del mercato del lavoro. Il riordino dei piani di studio, il potenziamento delle ore laboratoriali grazie ai finanziamenti PNRR, l’introduzione di percorsi di alternanza scuola-lavoro e apprendistato, con una maggiore sinergia tra scuole, imprese e ITS Academy, sono strumenti pensati per rendere questi percorsi attrattivi e di alta qualità. Parallelamente, la legge affronta con decisione il fenomeno dei diplomifici, istituendo controlli rigorosi sul rispetto dei piani di studio e della frequenza, vincoli più stringenti per la validità dei diplomi nei concorsi pubblici, sanzioni severe contro chi elude gli obblighi di formazione e potenziando la vigilanza degli uffici scolastici regionali. Si promuove così una cultura della legalità e dell’impegno reale nello studio, intaccando uno dei mali storici della scuola italiana privata a beneficio dell’intera società.
Paragrafo 3: Valorizzazione dei dirigenti scolastici, criticità e prospettive future
La Legge 79/2025 innalza anche il riconoscimento economico e professionale dei dirigenti scolastici aumentando il Fondo Unico Nazionale (FUN), a fronte di una crescente complessità gestionale e della centralità del loro ruolo nel guidare i processi di innovazione previsti dal PNRR. L’analisi offerta dalla CISL Scuola mette in evidenza, accanto ai molti punti di forza, anche alcune criticità: la necessità di ulteriori precisazioni sui nuovi sistemi di abilitazione, il bisogno di investimenti infrastrutturali per colmare i divari territoriali, e l’importanza di rendere la carriera docente più attrattiva, anche con incentivi e percorsi motivanti. Tuttavia, il giudizio prevalente è positivo: la legge introduce trasparenza nel reclutamento, rilancia la formazione tecnica, rafforza la credibilità dei titoli italiani e valorizza le figure di vertice. Il successo delle riforme dipenderà dalla qualità dell’attuazione e dal coinvolgimento degli attori sociali, con l’obiettivo condiviso di restituire alla scuola pubblica il suo ruolo di motore di crescita, equità e coesione per l’Italia di domani.