Divieto d’accesso ai social media per i minori di 16 anni in Germania: consenso politico contro odio e bullismo, ma i docenti non ci stanno

Divieto d’accesso ai social media per i minori di 16 anni in Germania: consenso politico contro odio e bullismo, ma i docenti non ci stanno

L'Italia e l'Europa osservano con attenzione la Germania, dove si sta consolidando un consenso politico bipartisan volto a vietare l'accesso ai social media ai minori di 16 anni. La motivazione principale è la crescente preoccupazione per i rischi sociali e psicologici legati all'uso precoce e indiscriminato di queste piattaforme, che alimentano fenomeni di bullismo online, odio, superficialità e disinformazione tra i giovani. Da un lato, politici come Daniel Guenther e Cem Oezdemir promuovono un divieto che potrebbe tutelare gli adolescenti ma, dall'altro, insegnanti e associazioni educative mettono in guardia sulla difficoltà di applicazione della misura e sull'insufficienza dei divieti senza un’adeguata educazione digitale.

Numerosi studi scientifici confermano l'impatto problematico dei social media sugli adolescenti, evidenziando disturbi come ansia sociale, calo dell'autostima e isolamento, aggravati dalla presenza di contenuti inappropriati e meccanismi dannosi come il confronto sociale e l'hate speech. A livello europeo, esistono diverse normative minime per l'età d'accesso, generalmente fissata a 13 anni, ma la proposta tedesca di portare la soglia a 16 anni rappresenta una svolta radicale che potrebbe ispirare altri Paesi.

La discussione evidenzia sfide sostanziali circa il controllo reale dell’età online e l’efficacia di soluzioni puramente proibitive. L’appello della comunità scolastica e della società civile è di puntare su un equilibrio tra tutela, responsabilizzazione e educazione digitale, valorizzando il coinvolgimento di scuole, famiglie e piattaforme. Solo così sarà possibile contrastare con efficacia i rischi, senza marginalizzare o complicare ulteriormente il rapporto dei giovani con il mondo digitale, in un contesto in rapido cambiamento culturale e tecnologico.

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