
Divieto di Discussione su Gaza nei Collegi Docenti del Lazio: Libertà a Rischio Nelle Scuole Italiane
L’Ufficio Scolastico Regionale (USR) del Lazio ha imposto un divieto esplicito di discutere la questione di Gaza all’interno dei collegi docenti, suscitando un acceso dibattito e proteste da parte del corpo insegnanti e sindacati. La nota ufficiale, motivata dal rischio di tensioni politiche, è stata percepita come censura e una pericolosa limitazione della libertà di espressione in un contesto educativo dove il confronto critico dovrebbe essere valorizzato. Il divieto rischia di indebolire il ruolo dei collegi docenti come laboratorio democratico e come spazio di crescita professionale.
L’impatto si è tradotto in sospensioni di sedute, mozioni di protesta, e un clima di autocensura tra i docenti, con ripercussioni anche sulla relazione con studenti e famiglie. A livello istituzionale, la decisione ha diviso il mondo politico tra chi ne difende la necessità per mantenere l’ordine e chi la considera una deriva autoritaria. L’episodio ha rilanciato il tema fondamentale della libertà di espressione scolastica, tutelata dalla Costituzione e dai contratti di lavoro, e della necessità di garantire che la scuola resti un luogo imparziale ma aperto al dibattito critico su attualità e politica.
In prospettiva, la nota dell’USR Lazio rappresenta un pericoloso precedente, con rischi concreti per la libertà educativa e il pluralismo di pensiero nelle scuole. Per molti è urgente un intervento normativo chiaro che riaffermi il diritto al confronto e impedisca che l’istruzione si riduca a semplice trasmissione di contenuti, privando così le nuove generazioni di un’educazione critica e consapevole, fondamentale per la democrazia.