
Divieto di firma delle giustificazioni agli alunni maggiorenni: fra autonomia e tutela, il dibattito si riaccende a scuola
Il recente divieto imposto presso un istituto tecnico commerciale di Penne, Abruzzo, che impedisce agli studenti maggiorenni di firmare autonomamente le giustificazioni delle assenze ha riacceso un acceso dibattito. Da un lato, la normativa italiana riconosce la capacità di agire ai diciottenni, equiparandoli a cittadini adulti con diritti e responsabilità; dall'altro però la scuola mantiene un ruolo di controllo e tutela, spesso limitando l’autonomia per garantire la sicurezza e il coinvolgimento delle famiglie. La dirigente dell’istituto ha motivato il provvedimento con l’esigenza educativa di non dispersiva il legame famiglia-scuola e con ragioni giuridiche legate alla responsabilità dell'istituto.
Questo provvedimento ha suscitato reazioni contrastanti tra studenti, che reclamano il diritto alla firma autonoma come naturale segno di maggiore responsabilità, e famiglie divise tra sostegno alla tutela e riconoscimento della maturità. La normativa attuale lascia molto spazio ai regolamenti d’istituto, con differenti modelli di firma presenti sul territorio nazionale, determinando un quadro variegato e spesso arbitrario. Gli esperti educativi suggeriscono che affidare la responsabilità della firma può essere un'occasione educativa per maturare l'autonomia civica, mentre le scuole più innovative stanno adottando sistemi digitali per monitorare le assenze in modo efficace, conciliando libertà e controllo.
Il dibattito, amplificato dai media e dai social, riflette una più ampia riflessione sull’evoluzione del rapporto tra scuola e studenti maggiorenni, ponendo la questione come un banco di prova per una scuola che vuole trasformarsi in luogo di crescita autentica. Le proposte includono misure di tutoraggio, comunicazione continua con le famiglie, formazione civica e sistemi elettronici che potrebbero garantire un bilanciamento efficace. In sintesi, la questione delle firme non è solo una formalità, ma un nodo cruciale riguardante la costruzione della responsabilità e della fiducia nella scuola del futuro.