Docente precario colpito da botulino a rischio licenziamento: appello per salvare il posto in una scuola di Bologna
Il caso di Salvatore, docente precario in una scuola di Bologna, mette in luce le fragilità e le difficoltà strutturali a cui sono sottoposti molti insegnanti con contratti a tempo determinato. Originario della Calabria, Salvatore ha subito una grave intossicazione da botulino durante una visita familiare, con sintomi che hanno richiesto un trasferimento urgente in un ospedale specializzato di Napoli. Questa malattia rara e potenzialmente letale comporta un lungo decorso clinico e una riabilitazione che può protrarsi per mesi, compromettendo temporaneamente le capacità fisiche e cognitive del docente. Parallelamente alla sua battaglia per la salute, Salvatore affronta il rischio concreto di perdere il posto di lavoro a causa delle rigide normative italiane sui contratti precari nella scuola, che prevedono limiti severi sulle assenze giustificate e spesso portano al licenziamento anticipato.
L’intervento del deputato Francesco Emilio Borrelli, stimolato dalla moglie del docente, ha acceso un dibattito importante sulle tutele insufficienti per i lavoratori precari. L’appello alle istituzioni e alle autorità scolastiche di Bologna evidenzia la necessità di un equilibrio tra organizzazione scolastica e tutela del lavoratore in condizioni di grave malattia. Sindacati e associazioni hanno sottolineato come sia imprescindibile garantire dignità e continuità lavorativa anche ai supplenti, proponendo strumenti come fondi di solidarietà e tutele economiche temporanee. Questo caso rappresenta un paradigma nazionale che chiede di superare una situazione di ingiustizia strutturale e di affrontare politiche di prevenzione, tutela e riforma contrattuale.
Dal punto di vista legale, si evidenzia quanto il diritto del lavoro in ambito scolastico sia frammentato e spesso discriminante per il personale precario. La mancanza di una normativa nazionale uniforme favorisce l'insicurezza e l’insicurezza lavorativa in caso di malattia grave. La vicenda di Salvatore costituisce un monito per la comunità scolastica e il legislatore, affinché si riconosca il valore umano e sociale dei docenti e si abbandonino pratiche che trasformano il lavoro precario in una condanna alla solitudine. La richiesta è di una scuola più giusta e inclusiva, dove nessuno sia escluso a causa di gravi problemi di salute durante il rapporto di lavoro.