Dorothy Day, la piccola grande americana: la via verso la santità tra spiritualità e impegno sociale
Dorothy Day, figura centrale del cattolicesimo sociale americano del XX secolo, ha recentemente riscosso nuovo interesse a Roma grazie al sostegno di Papa Leone XIV e a un convegno organizzato da importanti istituzioni accademiche. Nata a Brooklyn nel 1897, Day attraversò un cammino che la portò dal giornalismo e attivismo socialista a una profonda conversione cattolica, dando vita con Peter Maurin al movimento Catholic Worker. Questo movimento, fondato nel 1933, si è distinto per l’accoglienza dei poveri, l’attenzione alla giustizia sociale e l’impegno nonviolento, incastonando fede e azione in una strada di santità vissuta nelle scelte quotidiane. La causa di beatificazione, avviata nel 2000 e ora in fase avanzata, sottolinea la sua virtù eroica e l’impatto spirituale universale del suo messaggio. Il convegno romano ha messo in luce sia la dimensione spirituale di Dorothy Day — una “piccola via” fatta di gesti semplici e fedeltà evangelica — sia le sfide attuali in cui il suo esempio risulta particolarmente rilevante, dal sostegno ai nuovi poveri alla promozione della pace e dei diritti umani. Più che un’icona storica, la sua esperienza si presenta come un invito incarnato a vivere il Vangelo nel quotidiano, sfidando la società a rimettere al centro la compassione, la giustizia e la speranza senza clamore ma con coerenza e perseveranza.