
Emergenza ATA e posti di sostegno: la scuola toscana tra tagli, supplenze e denatalità
L'inizio dell'anno scolastico 2025/2026 in Toscana è segnato da un'emergenza complessa riguardante il personale scolastico, in particolare il personale ATA e gli insegnanti di sostegno. Solo il 30,6% dei posti ATA è coperto, con oltre mille supplenze previste su 2.786 posti, creando difficoltà organizzative e disservizi nelle scuole. La carenza coinvolge tutte le figure ATA e rallenta le procedure di reclutamento, producendo un impatto negativo sulle attività quotidiane. Inoltre, la mancata assegnazione stabile di molti posti di sostegno colpisce soprattutto gli alunni con disabilità e le loro famiglie, con continuità didattica compromessa e aumento delle segnalazioni di criticità. Le supplenze sono diventate una norma diffusa, determinando instabilità, difficoltà di programmazione e relazione con le famiglie.
Questa situazione è aggravata dal calo demografico che comporta una riduzione complessiva dell'organico scolastico. Sebbene un numero minore di studenti possa favorire una didattica più personalizzata, si assiste anche a chiusure di plessi, accorpamenti e riduzioni dell'offerta formativa soprattutto nelle aree periferiche, con conseguenze negative su trasporti e coesione sociale. L’emergenza ATA significa gestioni rallentate, sovraccarico di lavoro e rischio di limitazioni ai servizi scolastici. Le soluzioni indicate comprendono la revisione delle procedure di assunzione, stabilizzazione dei docenti di sostegno e incentivi per le zone svantaggiate.
Il sistema educativo toscano si trova davanti alla sfida di adattarsi a un contesto segnato dalla denatalità e dai tagli organici, con impatti concreti sulla programmazione didattica, la sicurezza degli edifici e l'inclusività. Le istituzioni, sebbene impegnate a rendere più agili le nomine e accordi con enti locali, necessitano di un deciso intervento nazionale per invertire la tendenza. Tra difficoltà e testimonianze di resilienza, il futuro della scuola toscana richiede una visione condivisa e investimenti per valorizzare qualità, continuità e sostenibilità del sistema formativo regionale.