Entro il 2050 El Niño sarà più violento e frequente: scenari e sfide per il clima globale
El Niño, noto per il riscaldamento anomalo delle acque del Pacifico centrale e orientale, è un fenomeno climatico che influenza profondamente il clima globale. Conosciuto per i suoi effetti devastanti come siccità, inondazioni e tempeste, si presenta tradizionalmente ogni 2-7 anni. Tuttavia, ricerche recenti indicano un aumento della frequenza e della violenza di questo evento, in un contesto di cambiamenti climatici globali e riscaldamento delle temperature terrestri e marine. Questo fenomeno rientra nell'oscillazione ENSO, alternando fasi di El Niño e La Niña.
Uno studio dell'Università delle Hawaii guidato da Malte Stuecker ha utilizzato simulazioni climatiche avanzate per prevedere che entro il 2050 El Niño diventerà più regolare e intenso, effetto diretto dell’aumento dei gas serra e delle variazioni delle correnti oceaniche e atmosferiche. Il riscaldamento globale accelera il ciclo ENSO e aggrava le ondate di calore oceanico, modificando i modelli di precipitazioni e portando a impatti globali significativi quali siccità prolungate in Australia, Indonesia e Sud America, inondazioni violente nelle coste americane e asiatiche, incendi boschivi più frequenti, crisi alimentari e diffusione di malattie legate a cambiamenti climatici.
Questi fenomeni pongono gravi sfide socio-economiche, con aumento della pressione su acqua e cibo, danni ecosistemici, desertificazione e peggioramento delle disuguaglianze. Per affrontare questi rischi sono necessarie strategie di adattamento come sistemi di allerta precoce, politiche agricole resilienti, rafforzamento infrastrutturale e sensibilizzazione. La ricerca scientifica rimane fondamentale per migliorare previsioni e monitoraggio, mentre un impegno globale integrato è cruciale per mitigare gli effetti di un El Niño sempre più violento e frequente, proteggendo la sicurezza e il benessere delle future generazioni.