Esame di maturità 2025: Stop alla 'scena muta'. Ecco cosa cambia con la riforma dello Stato
La riforma dell’esame di maturità 2025, approvata dal Senato il 15 ottobre 2025, introduce una significativa novità eliminando la possibilità della 'scena muta' durante il colloquio orale. Il concetto di 'silenzio ostinato' è definito con chiarezza: uno studente che, pur nelle condizioni adeguate e dopo ripetuti inviti, si rifiuta di rispondere. Questa modifica mira a favorire una valutazione più equa, trasparente e rappresentativa, valorizzando le competenze comunicative effettive degli studenti e contrastando comportamenti di rifiuto alla partecipazione. Sebbene il fenomeno della scena muta riguardi una minima percentuale degli studenti, la riforma risponde a esigenze pedagogiche e giuridiche tese a permettere uniformità e tutela per candidati e commissari.
Le nuove regole prevedono che in caso di silenzio reiterato, verificata l'assenza di motivazioni mediche o psicologiche valide, l'esame non si consideri superato e venga ripetuto o annullato. Ciò impone da parte degli studenti una preparazione attiva all'esposizione orale e dall'istituzione scolastica un maggiore impegno nel supportare e creare ambienti inclusivi con strumenti di ascolto e laboratori dedicati. La riforma determina un cambio culturale nella didattica, spostando l’attenzione verso lo sviluppo di soft skills come il public speaking, e richiedendo una formazione adeguata ai commissari per gestire situazioni emotivamente complesse.
Nonostante alcune preoccupazioni di studenti e famiglie riguardo agli effetti su soggetti ansiosi o timidi, la normativa mira a rafforzare il ruolo del colloquio come vero rito di passaggio che stimola la crescita personale e la responsabilità. Il dibattito rimane aperto, ma la riforma potrebbe segnare l’inizio di un periodo di rinnovamento per la scuola italiana, valorizzando un percorso valutativo più dinamico, trasparente e inclusivo.