FED e Inflazione USA: Le Due Forze che Frenano il Taglio dei Tassi di Interesse Atteso a Settembre
La situazione economica americana nell’estate 2025 mostra segnali contrastanti che influenzano le decisioni della Federal Reserve in merito ai tassi di interesse. A luglio, l’inflazione generale si è mantenuta stabile al 2,7%, sopra l’obiettivo del 2%, mentre il CPI core è aumentato dal 2,9% al 3,1%, evidenziando pressioni inflazionistiche persistenti. Questi dati indicano che, benché l’economia mostri segni di resilienza con una crescita prevista superiore all’1%, la FED deve ancora affrontare il delicato equilibrio tra sostenere la crescita e contrastare l’inflazione, frenando così un possibile taglio dei tassi atteso il 17 settembre 2025.
Il CPI core è un parametro chiave per la FED in quanto esclude i comparti più volatili e rappresenta un indicatore più stabile della pressione inflazionistica. Il suo recente aumento ha complicato le previsioni, Giacché un taglio prematuro potrebbe provocare una nuova spirale inflazionistica, mentre mantenere tassi elevati rischia di rallentare eccessivamente l’economia. La Federal Reserve deve altresì considerare il contesto internazionale, in cui altre grandi economie mostrano dinamiche inflazionistiche più contenute, e le implicazioni valutare per il dollaro e la bilancia commerciale.
I mercati finanziari hanno anticipato in parte un possibile allentamento monetario, ma la prudenza FED mantiene una certa volatilità e incertezza. L’impatto di un taglio, se confermato, sarebbe benefico per famiglie e imprese attraverso costi di finanziamento più bassi, ma il rischio inflattivo mantiene alta la guardia. Nei prossimi mesi, saranno cruciali i dati su inflazione, occupazione e scenari geopolitici per definire la direzione definitiva della politica monetaria americana, con la FED che punta alla sostenibilità dei progressi per stabilità e crescita futura.