
Fulmini e alberi: impatto crescente su foreste e clima
Il fenomeno dei fulmini che colpiscono e distruggono alberi rappresenta una minaccia ambientale di dimensioni globali, evidenziata da una recente ricerca dell’Università Tecnica di Monaco che ha stimato in 320 milioni il numero di alberi abbattuti annualmente da fulmini nel mondo. Questo fenomeno ha effetti a catena significativi sul bilancio del carbonio e sulla salute degli ecosistemi, soprattutto nelle foreste tropicali, dove le tempeste elettriche sono più frequenti e la densità degli alberi elevata. Le emissioni di CO₂ legate a questi eventi raggiungono quasi un miliardo di tonnellate l’anno, accentuando il riscaldamento globale e sfidando gli sforzi di mitigazione attuali.
La difficoltà nel rilevare i danni causati dai fulmini, soprattutto nelle foreste remote, porta spesso a sottovalutare la reale entità di questo problema. Spesso gli alberi colpiti sembrano apparentemente integri ma sono compromessi e muoiono lentamente, con conseguenti effetti negativi sulla biodiversità e sul microclima forestale. Le regioni tropicali, cruciali per l’equilibrio climatico globale, sono particolarmente vulnerabili, e il legame tra cambiamento climatico e aumento della frequenza dei fulmini, con un incremento stimato del 10% per grado Celsius di riscaldamento, rende la situazione ancor più critica.
Affrontare questa crisi richiede un approccio multidimensionale che includa monitoraggio satellitare avanzato, strategie di prevenzione e resilienza nelle foreste e una maggiore inclusione del fenomeno nelle politiche climatiche internazionali. La sensibilizzazione pubblica e un impegno globale coordinato sono fondamentali per mitigare i danni e proteggere le foreste, pilastri vitali per la salute del pianeta e la lotta ai cambiamenti climatici.