GENIUS Act USA: Stablecoin regolamentate come in Europa?

GENIUS Act USA: Stablecoin regolamentate come in Europa?

Sunto del GENIUS Act USA e confronto con il modello europeo

Il GENIUS Act, recentemente approvato dal Senato statunitense nel giugno 2025, rappresenta una svolta storica nella regolamentazione delle stablecoin negli Stati Uniti. In un contesto finora segnato da forte frammentazione normativa, con regolamentazioni divergenti fra stati e competenze spesso sovrapposte tra enti federali come SEC, CFTC e OCC, il GENIUS Act introduce per la prima volta standard federali omogenei. La nuova legge prescrive che ogni stablecoin emessa sia integralmente coperta da dollari o asset liquidi di alta qualità, implicando rigorose misure di trasparenza, audit periodici indipendenti e requisiti di licenza federale per gli emittenti. Queste misure mirano a prevenire crisi sistemiche del tipo "bank run" virtuali e rafforzare la fiducia degli utenti, rispondendo alle esigenze di investitori e istituzioni per maggiore chiarezza e sicurezza. Sul piano politico, la legge ha visto una maggioranza bipartisan, pur tra aspre critiche su controlli e tutela dei consumatori, confermando quanto la stabilità del mercato crypto sia una priorità condivisa.

Il confronto tra il GENIUS Act e la regolamentazione europea MiCA è oggi centrale nel dibattito globale sulle cripto-attività. Entrambi i modelli condividono principi cardine come la necessità di solide riserve a copertura delle stablecoin, autorizzazione degli emittenti e obblighi stringenti di trasparenza e tutela degli utenti. Tuttavia emergono anche differenze chiave: MiCA presenta un raggio d'azione più ampio su tutte le crypto-asset e prevede regole stringenti su emissione e limiti quantitativi, mentre il GENIUS Act si concentra sulle stablecoin "fully backed" e affida il controllo a un sistema federale inter-agenzia. La vigilanza europea è gestita da organismi sovranazionali, quella statunitense piuttosto frammentata, e l'applicazione delle sanzioni mostra divergenze significative. Queste differenze regolatorie possono incidere sulla scelta delle imprese globali su dove operare, alimentando fenomeni di "arbitraggio normativo" che rischiano di fragmentare ulteriormente il mercato internazionale.

L'entrata in vigore del GENIUS Act avrà impatti determinanti sul panorama globale delle criptovalute. La chiarezza normativa negli USA potrebbe rafforzare la loro attrattività per operatori fintech e investitori, favorendo la competitività rispetto all'Europa e stimolando la crescita di nuove soluzioni digitali. Tuttavia, la coesistenza di standard diversi tra Stati Uniti, Unione Europea e Asia rende ancora difficile l'armonizzazione globale, ostacolando lo sviluppo di servizi interoperabili davvero universali. Lo scenario futuro dipenderà dalla capacità dei legislatori di sviluppare modelli di regolamentazione condivisi o almeno compatibili, magari sfruttando sedi internazionali come il G20. In conclusione, sia il GENIUS Act che la MiCA europea rappresentano tentativi avanzati di mettere ordine nel settore, puntando su equilibrio tra innovazione, stabilità finanziaria e tutela dei consumatori, ma la sfida dell'integrazione internazionale resta ancora aperta.

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