Gli abissi oceanici: un enigma ancora irrisolto. Solo lo 0,001% di essi è stato esplorato

Gli abissi oceanici: un enigma ancora irrisolto. Solo lo 0,001% di essi è stato esplorato

Gli abissi oceanici rappresentano una delle ultime grandi frontiere inesplorate della Terra: nonostante gli oceani coprano oltre il 70% della superficie terrestre, è stato esplorato appena lo 0,001% dei fondali marini. Questa estrema limitatezza della conoscenza è dovuta a molteplici fattori, tra cui le difficoltà tecnologiche e logistiche legate alle condizioni estreme di pressione, oscurità e temperatura degli abissi, nonché ai costi elevati delle spedizioni. La maggior parte delle immersioni profonde si concentra in prossimità delle coste di alcuni paesi tecnologicamente avanzati come gli Stati Uniti, il Giappone e la Nuova Zelanda, lasciando inesplorate vaste porzioni di oceano, soprattutto in aree meno industrializzate. Le tecniche di esplorazione utilizzate negli ultimi decenni includono batiscafi, sommergibili a pressione, veicoli subacquei a comando remoto (ROV) e autonomi (AUV), sonar multibeam e differenti tipi di campionatori. Tuttavia, nonostante il miglioramento tecnologico, la complessità e il costo delle operazioni hanno limitato la portata e la frequenza delle spedizioni. Dal 1958 ad oggi sono state condotte circa 44.000 immersioni oltre i 200 metri di profondità, ma molte di queste sono concentrate temporalmente prima degli anni '80 e geograficamente vicino a paesi industrializzati, sottolineando un divario nella conoscenza globale. La ricerca e l'esplorazione degli abissi oceanici sono fondamentali non solo per scoprire nuove specie e risorse minerarie o biochimiche, ma anche per comprendere meglio i meccanismi planetari, il cambiamento climatico e i rischi naturali come tsunami e terremoti sottomarini. La collaborazione internazionale sta crescendo, rendendo possibile uno sviluppo più etico e sostenibile di questi studi. Nonostante le difficoltà, l’esplorazione oceanica continua a essere un viaggio ricco di potenzialità per la scienza e per il futuro dell’umanità, richiedendo maggiori investimenti, consapevolezza e cooperazione tra nazioni.
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