Primo paragrafo
La questione delle graduatorie per gli insegnanti di religione cattolica in Lombardia si trascina ormai da diversi mesi, suscitando crescente apprensione tra candidati e parti sindacali. Dopo la conclusione delle prove orali del concorso straordinario per la scuola secondaria, indetto per il 2025, ci si attendeva una rapida pubblicazione delle graduatorie utili all’assegnazione delle cattedre. Tuttavia, la persistente assenza di comunicazioni ufficiali da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR) Lombardia ha determinato uno stallo che ostacola la definizione degli organici e getta incertezza sul futuro lavorativo di circa 848 candidati, secondo quanto riferito dalle organizzazioni sindacali. La situazione ha portato FENSIR (Federazione Nuovi Sindacati Insegnanti di Religione) e SAIR (Sindacato Autonomo Insegnanti di Religione) a presentare formali richieste di chiarimento e accesso agli atti amministrativi, sottolineando la mancanza di giustificazioni trasparenti circa i ritardi e l’esigenza di garantire un iter equo e controllabile. In questo contesto, la trasparenza amministrativa e il diritto all’accesso agli atti diventano centrali; candidati e sindacati esigono la visione di graduatorie, verbali delle commissioni e criteri di valutazione, elementi indispensabili per assicurare un processo meritocratico e privo di opacità.
Secondo paragrafo
L’inerzia nella pubblicazione delle graduatorie comporta conseguenze significative, non solo per i diretti interessati ma per l’organizzazione complessiva dell’intero sistema scolastico regionale. La mancata assegnazione tempestiva delle cattedre di religione determina incertezze nelle scuole, che non possono pianificare efficacemente l’offerta formativa del prossimo anno, e nei docenti, molti dei quali avevano riposto speranze nel concorso straordinario come opportunità di stabilità lavorativa. Alcuni candidati, scoraggiati dalle tempistiche prolungate e dalla carenza di informazioni, hanno già optato per il ritiro della domanda o si sono orientati verso altre scelte professionali. Inoltre, il perdurare di questa situazione rischia di aggravare il già esistente problema del precariato e della frammentarietà didattica nelle scuole secondarie, compromettendo anche la continuità educativa degli studenti. La mancata pubblicazione delle graduatorie e la conseguente incertezza generano non solo disagi amministrativi e organizzativi, ma anche un clima di sfiducia tra personale, famiglie e studenti, sottolineando quanto sia essenziale una gestione dei concorsi più trasparente, efficace e rispettosa delle tempistiche previste.
Terzo paragrafo
Le organizzazioni sindacali, consapevoli degli effetti di questa situazione, continuano a svolgere un ruolo di fondamentale intermediazione, premendo sull’USR Lombardia affinché si recuperi trasparenza, rapidità e correttezza nelle procedure. Tra le soluzioni prospettate figurano la pubblicazione immediata delle graduatorie e dei verbali delle commissioni, l’implementazione di una piattaforma telematica aggiornata e l’adozione di criteri di vigilanza interna per prevenire futuri ritardi. La loro azione non si limita a una tutela sindacale, ma si configura come una vera e propria richiesta di rispetto per i diritti civili e professionali dei lavoratori della scuola. In conclusione, la vicenda delle graduatorie di religione in Lombardia rappresenta un banco di prova per l’efficienza e la trasparenza amministrativa: la speranza dei docenti e delle sigle di categoria è che l’USR accolga le istanze presentate, restituendo così certezze ai candidati e permettendo una pianificazione scolastica più stabile e affidabile. Il caso evidenzia la necessità di evolvere le pratiche amministrative e di rafforzare il sistema di tutela dei lavoratori per garantire un servizio scolastico di qualità, fondato su chiarezza e rispetto delle regole.