
Horiki Katsutomi: il respiro che diventa luce tra arte italiana e filosofia orientale
Horiki Katsutomi, artista giapponese nato a Tokyo nel 1940 e trasferitosi in Italia nel 1969, ha rappresentato un ponte vivente tra la filosofia orientale e l'arte rinascimentale italiana. Stabilitosi a Milano, ha immerso la sua pratica artistica in una ricerca continua di dialogo tra le due culture, fondendo rigore e spiritualità attraverso un linguaggio universale. La sua ispirazione principale deriva dal Rinascimento italiano, in particolare da Piero della Francesca, la cui attenzione alla luce, alla prospettiva e all'armonia geometrica ha lasciato un'impronta profonda nelle sue opere.nnLa filosofia giapponese, soprattutto il concetto di "ma" — lo spazio vuoto inteso come potenzialità e meditazione — permea le sue tele, dove il vuoto risuona con la materia, creando un senso di respiro e silenzio vibranti. La sua arte riflette la dualità tra antico e moderno, Oriente e Occidente, tradizione e innovazione, portando in scena una sintesi tra meditazione zen e estetica rinascimentale. La recente mostra postuma a Milano ha celebrato questa eredità, esponendo opere mai viste prima e sottolineando l'uso di materiali tradizionali giapponesi, come il gofun, combinati con tecniche italiane, in un racconto di incontro culturale e trasformazione.nnL'impatto di Katsutomi sulla scena artistica milanese e internazionale si traduce in un invito a superare confini culturali e linguistici attraverso l'arte. La sua eredità continua a ispirare nuove generazioni di artisti e istituzioni, favorendo programmi di scambio e approfondimenti interdisciplinari che valorizzano il dialogo tra Oriente e Occidente. Katsutomi ci lascia il messaggio che l'arte è la luce senza tempo capace di unire mondi lontani, divenendo spazio di relazione e di luce condivisa.