Il Caso della Famiglia nel Bosco d’Abruzzo: Unschooling, Potestà Genitoriale e la Scuola che Divide l’Italia

Il Caso della Famiglia nel Bosco d’Abruzzo: Unschooling, Potestà Genitoriale e la Scuola che Divide l’Italia

Nel cuore dell’Abruzzo, una famiglia anglo-australiana ha scelto di vivere isolata nel bosco, adottando l'unschooling come metodo educativo per i suoi tre figli. Questo modello, basato sull'apprendimento spontaneo senza programmi scolastici rigidamente definiti, sfida le convenzioni italiane sull'istruzione, creando un conflitto tra libertà educativa e obblighi di legge. Nel novembre 2025, dopo verifiche sulle condizioni di vita e sull'effettivo percorso scolastico, i servizi sociali hanno deciso l'allontanamento dei minori, con la conseguente perdita della potestà genitoriale. La vicenda ha acceso un ampio dibattito pubblico e politico, mettendo in evidenza le difficoltà di conciliare il rispetto delle scelte familiari con la tutela dei diritti dei bambini. Le famiglie che scelgono l’unschooling in Italia sono in crescita, ma restano sottoposte a rigide normative che richiedono esami annuali di idoneità e controlli stretti, problematici in situazioni di isolamento come quella della famiglia abruzzese. Le istituzioni sottolineano i rischi derivanti da vita priva di servizi essenziali, mentre i genitori difendono una filosofia di vita alternativa, improntata a valori ecologici e autonomia. Il caso solleva importanti interrogativi sul futuro dell’educazione parentale in Italia, imponendo un confronto aperto tra tutela dei minori e rispetto della pluralità educativa, con l’urgenza di trovare un equilibrio che garantisca protezione ma anche libertà di scelta.

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