Il desiderio come bussola smarrita: la rilettura di Aristotele proposta da Claudia Baracchi
Nel contesto odierno, caratterizzato da un sovraccarico di stimoli e da un diffuso senso di smarrimento, Claudia Baracchi ci offre una rilettura originale della filosofia aristotelica ponendo il desiderio al centro dell'esperienza umana. Baracchi interpreta Aristotele non come semplice teorico, ma come voce viva che parla allo spirito umano contemporaneo, evidenziando il desiderio come motore essenziale della conoscenza e della crescita personale. Pur essendo spesso trascurato o anestetizzato dalla società odierna, il desiderio emerge come la forza originaria che muove la ragione e guida le azioni verso il bene. Questo impulso vitale non è da confondere con semplici passioni o sensazioni, ma va considerato come la base della razionalità e dell'autotrasformazione. Tuttavia, nella società moderna, il desiderio viene spesso silenziato o confuso con bisogni indotti, generando una condizione esistenziale di insoddisfazione e smarrimento che investe individui di ogni età e categoria sociale. Baracchi invita a una riscoperta di questo elemento attraverso una filosofia pratica, che integra passato e presente, proponendo il desiderio come strumento di conoscenza e crescita etica e sociale. Unendo l'analisi filosofica con l'attenzione ai fenomeni contemporanei, il volume sottolinea l'urgenza di coltivare desideri autentici e di riconnettersi con la propria dimensione profonda, a beneficio della felicità individuale e della convivenza collettiva, trasformando la filosofia in una pratica di libertà e cura.