Il fumetto a scuola: una nuova pedagogia visiva per apprendere meglio e superare i pregiudizi

Negli ultimi anni, il fumetto si è imposto nella scuola come una risorsa didattica innovativa e preziosa, superando il pregiudizio che lo relegava a semplice intrattenimento. Grazie a laboratori che combinano narrazione per immagini e didattica tradizionale, il fumetto diventa palestra cognitiva ed emotiva, capace di stimolare lo sviluppo critico e creativo sia nei giovani che negli adulti. Questo nuovo approccio integra competenze trasversali, affronta temi delicati come il bullismo e l’identità di genere, e propone una pedagogia del visivo che valorizza la doppia alfabetizzazione, verbale e iconografica, fondamentale nell’era dell’immagine. Scientficamente, leggere fumetti coinvolge simultaneamente aree cerebrali linguistiche e visive, promuovendo capacità di memoria, attenzione, inferenza e contestualizzazione, oltre a favorire l’empatia e l’immedesimazione. La pedagogia del visivo riconosce il ruolo centrale dei linguaggi iconici nell’apprendimento, facilitando l’accesso a contenuti complessi e sostenendo studenti con diversi stili cognitivi. Nei laboratori scolastici, gli studenti non si limitano a leggere ma producono storie, sviluppando creatività, progettualità, collaborazione e competenze emotive, essenziali anche per il mondo lavorativo e sociale. Inoltre, progetti come "Graphic Novels for Inclusion" utilizzano il fumetto per combattere bullismo e discriminazioni, creando spazi di espressione e dialogo. Superare gli stereotipi sul fumetto richiede formazione, informazione e presenza stabile di queste attività nelle scuole, per una didattica inclusiva e moderna. In conclusione, il fumetto non è un semplice strumento alternativo, ma una risorsa educativa completa che integra e arricchisce la formazione tradizionale, preparando studenti critici, creativi e consapevoli, capaci di affrontare le sfide della società contemporanea.