Il Latino Torna alle Scuole Medie: Rilancio Culturale o Mossa di Potere?
La situazione dell'insegnamento del latino nella scuola italiana mostra un profondo declino: le iscrizioni al liceo classico sono passate dall'8% nel 2010 al previsto 5,37% nel 2025-26, con un ruolo marginale del latino nella formazione scolastica, riservato principalmente ai licei. Questa crisi è dovuta a percezioni di inutilità pratica del latino, difficoltà della materia, minore valorizzazione universitaria e l'ampliamento dell'offerta formativa verso indirizzi tecnico-scientifici più appetibili. Di fronte a questa tendenza, il ministro Valditara propone di reintrodurre il latino nelle scuole medie come materia opzionale con un'ora settimanale, accompagnata dalla creazione della classe di concorso LEL per docenti specializzati. Questo progetto ambisce a rafforzare competenze linguistiche e logiche, e a rilanciare la cultura umanistica, bilanciando tradizione e modernità scolastica. Tuttavia, si evidenziano criticità come il rischio di esclusione sociale, difficoltà nella formazione docente, riduzione dell'orario per altre materie e disparità territoriali. Il dibattito ruota anche attorno a possibili motivazioni politico-culturali dietro l'iniziativa, con opinioni contrastanti sul suo reale impatto. La riforma si colloca in un più ampio processo di trasformazione dell'istruzione italiana che cerca un dialogo tra competenze STEM e formazione umanistica. Il successo della proposta dipenderà dalle sperimentazioni, dal coinvolgimento dei vari attori scolastici e dalla capacità del sistema di far diventare il latino una disciplina accessibile e significativa, non solo simbolica, per il futuro dei giovani italiani.