
Il mini-zoo russo nello spazio: la missione Bion-M2 parte da Baikonur per studiare gli effetti della microgravità sugli animali
La missione Bion-M2, lanciata il 20 agosto 2025 dal cosmodromo di Baikonur, rappresenta un importante progresso nella ricerca biologica spaziale. Questa capsula orbitale, soprannominata il "mini-zoo russo nello spazio", trasporta 75 topi da laboratorio, oltre 1.000 moscerini della frutta, microrganismi, cellule umane e vegetali e semi, con l'obiettivo di studiare gli effetti della microgravità e delle radiazioni cosmiche su sistemi biologici complessi. Le sue indagini riguardano l'adattamento delle funzioni vitali, l'impatto sui processi cellulari, la riproduzione, il sistema immunitario e i meccanismi di riparazione genetica, dati fondamentali per sostenere la salute umana in future missioni lunari, marziane o di lunga durata.
La scelta degli organismi è strategica: i topi, per la loro somiglianza genetica con l'uomo, e i moscerini, per la loro rapidità riproduttiva e versatile uso nella genetica. La missione affronta le sfide poste dalla microgravità, come l’atrofia muscolo-scheletrica e le alterazioni del sistema immunitario, e dagli effetti delle radiazioni ionizzanti, che inducono mutazioni e danneggiamenti cellulari. La tecnologia russa a bordo della capsula garantisce condizioni di vita ottimali, monitoraggio continuo e automazione per la raccolta dati, estendendo la capacità di ricerca a orbite più elevate di quelle della ISS.
Bion-M2 si inserisce in una lunga tradizione di studi biologici russi nello spazio, con valenze scientifiche e geopolitiche significative. La collaborazione internazionale nella condivisione e analisi dei dati aumenta l'impatto e la riproducibilità della ricerca, aprendo nuove prospettive per l’utilizzo di bioreattori, serre spaziali e terapie personalizzate nelle colonie extraterrestri. L’esperimento, vero trampolino per la scienza spaziale, fornisce fondamenta critiche per la sostenibilità e la sicurezza biologica dei futuri esploratori spaziali.