Il Ministro Giuli a Il Cairo per l'inaugurazione del Grande Museo Egizio: la cultura ponte tra Italia ed Egitto
Il primo novembre 2025 ha visto il Ministro della Cultura italiano, Alessandro Giuli, partecipare a Il Cairo all'inaugurazione del Grande Museo Egizio, evento di rilevanza mondiale che sottolinea il profondo legame culturale e storico tra Italia ed Egitto. Il nuovo museo, situato nella zona di Giza vicino alle piramidi, si estende su oltre 500.000 metri quadrati e ospita più di 100.000 reperti, molti mai esposti prima, rappresentando un modello avanzato di valorizzazione e conservazione del patrimonio archeologico. Questa apertura segna una pietra miliare nella strategia egiziana per promuovere la cultura come motore di sviluppo economico e sociale, integrando tradizione e innovazione tramite mostre, laboratori e spazi multimediali.
L'inaugurazione del museo ha attirato una presenza internazionale di rilievo con 79 esponenti del mondo diplomatico e culturale, consolidando il museo come un polo di dialogo tra civiltà e promozione di conservazione condivisa. La partecipazione del Ministro Giuli evidenzia il ruolo centrale dell'Italia nelle collaborazioni culturali mediterranee, rinsaldando un legame storico fatto di studi archeologici e scambi scientifici. In particolare, la cooperazione con il Museo Egizio di Torino ha permesso importanti sinergie in ricerca, formazione e esposizioni itineranti, rafforzando la posizione italiana nel panorama culturale internazionale.
Il Ministro ha inoltre sottolineato come la cultura rappresenti una chiave per la pace e lo sviluppo nel Mediterraneo, favorendo il dialogo interculturale e lo sviluppo sostenibile. Il Grande Museo Egizio non è solo un centro espositivo, ma un simbolo di unità e speranza per la regione. L'importanza dei reperti conservati, unita a un ricco calendario di eventi culturali a Il Cairo, contribuisce a rilanciare la capitale egiziana come fulcro di cultura globale. Il governo italiano, attraverso finanziamenti e collaborazioni, conferma così il proprio impegno nella diplomazia culturale estera, vedendo nel patrimonio condiviso un motore essenziale per il progresso e la fratellanza tra i popoli.