Il Potenziamento del Sistema Nazionale di Allerta Maremoti: Nuove Infrastrutture per una Maggiore Sicurezza delle Coste Italiane
Il Sistema nazionale di allerta maremoti (Siam) rappresenta uno strumento di eccellenza europeo per la prevenzione e gestione del rischio tsunami, grazie a un continuo sviluppo tecnologico e infrastrutturale. Il sistema si fonda su una rete capillare di monitoraggio, comprendente boe di rilevamento sofisticate e nuove stazioni ISPRA lungo le coste, che permettono un rilevamento e un invio dati in tempo reale. La collaborazione tra Dipartimento della Protezione Civile, INGV e ISPRA è fondamentale per integrare competenze scientifiche, operative e di monitoraggio ambientale, garantendo tempestività nella gestione delle emergenze e nell'allerta delle popolazioni. Il sistema ha avuto particolare attenzione nelle zone più a rischio, come Stromboli e il Mar Ionio, dove sono state installate boe sensibili sia a eventi sismici che a frane sottomarine e attività vulcaniche, perfezionando l'affidabilità e la precisione dei rilevamenti.
L’innovazione tecnologica è un elemento chiave del potenziamento, con sensoristica avanzata che comprende sensori di pressione subacquei, accelerometri e sistemi di telemetria satellitare, mentre le stazioni ISPRA lungo le coste offrono un ulteriore livello di monitoraggio con radar, marigrafi e videocamere HD. La gestione dell’allerta è favorita da sistemi di allarme acustico ad alto potenziale sulle isole Eolie, in particolare Stromboli e Panarea, che garantiscono avvertimenti immediati per residenti e turisti. Il centro allerta tsunami INGV utilizza algoritmi basati su intelligenza artificiale e reti neurali per elaborare dati in tempo reale, migliorando la capacità di previsione e riducendo i tempi di reazione.
Infine, l’aspetto sociale e di sensibilizzazione è imprescindibile: campagne informative e esercitazioni regolari nelle comunità costiere rafforzano la cultura della prevenzione e la collaborazione con le autorità. La strategia nazionale non solo migliora la sicurezza immediata, ma aumenta la resilienza del territorio e delle popolazioni esposte a rischio. Prospettive future vedono l’estensione della rete, l’ottimizzazione dei modelli predittivi e il potenziamento della comunicazione, assicurando che l’Italia mantenga una posizione di leadership nel monitoraggio e nella gestione del rischio tsunami nel Mediterraneo.