
Il telescopio James Webb svela dettagli inediti sulla cometa 3I/Atlas: nuovi spunti sulla chimica delle comete interstellari
Il telescopio spaziale James Webb ha rivoluzionato lo studio delle comete interstellari, offrendo osservazioni ad altissima risoluzione della cometa 3I/Atlas, un corpo celeste proveniente probabilmente da sistemi stellari remoti. Queste immagini, ottenute grazie alle capacità uniche nell'infrarosso del telescopio, hanno permesso agli scienziati di analizzare la composizione chimica del nucleo ghiacciato, rivelando caratteristiche finora ignote e offrendo preziosi indizi sui processi di formazione dei sistemi planetari oltre il nostro Sistema solare. In particolare, 3I/Atlas si distingue per la sua orbita, velocità e composizione chimica, che la confermano come un oggetto interstellare con peculiarità che la differenziano nettamente dalle comete native del Sistema solare, rappresentando una testimone privilegiata dei meccanismi evolutivi alle origini dei corpi planetari.
Tra le scoperte più sorprendenti c'è il rapporto eccezionalmente elevato tra anidride carbonica (CO2) e acqua (H2O) nel suo nucleo ghiacciato, il più alto mai osservato in una cometa. Questo dato suggerisce condizioni di formazione molto diverse da quelle delle comete solari, forse caratterizzate da ambienti estremamente freddi capaci di preservare significative quantità di CO2. La scarsa presenza di vapore acqueo rilevata inoltre indica processi di sublimazione anomali, probabilmente causati da una struttura interna particolare o da una crosta che limita il rilascio di acqua, differenziando ulteriormente 3I/Atlas dalle comete tradizionali.
L'avvicinamento della cometa al Sole, previsto per il 29 ottobre, rappresenta un momento cruciale per ulteriori studi, poiché il calore solare potrà alterare temporaneamente la sua composizione, offrendo una finestra temporale unica per osservare le dinamiche di rilascio dei volatili. Queste osservazioni arricchiscono la nostra comprensione delle comete interstellari, gettando luce sui processi chimici primordiali e sull'eventuale ruolo di questi oggetti nel trasporto di materiali organici nell'universo. Le scoperte di James Webb costituiscono così una pietra miliare per la ricerca astronomica, aprendo nuove prospettive sulla formazione del Sistema solare e sull'evoluzione chimica dei corpi ghiacciati provenienti da lontano.