ISEE e Prima Casa: La Proposta Salvini per Escluderla dal Calcolo e le Implicazioni per le Famiglie Italiane

Il dibattito sulla riforma dell’ISEE in Italia, riacceso nell’estate 2025, ruota attorno alla proposta di Matteo Salvini di escludere il valore della prima casa dal calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. L’ISEE è uno strumento chiave per determinare l’accesso a bonus e agevolazioni fiscali, tenendo conto di redditi e patrimoni, inclusi gli immobili. Attualmente, la prima casa viene considerata nel calcolo con il valore catastale, spesso penalizzando le famiglie proprietarie rispetto a chi vive in affitto. Salvini sostiene che questa inclusione è ingiusta per il ceto medio e propone la sua esclusione per favorire chi, con sacrificio, possiede un’abitazione senza poter godere adeguatamente delle agevolazioni.

L’esclusione della prima casa dal calcolo ISEE potrebbe abbassare l’indicatore per molte famiglie, ampliandone l’accesso a bonus come assegni familiari, agevolazioni scolastiche e sconti energetici. Ciò comporterebbe un aumento dei beneficiari e, di conseguenza, una pressione maggiore sulle finanze pubbliche. Il provvedimento mirerebbe a tutelare il ceto medio, famiglie con un unico immobile e persone anziane, ma rischia di creare disparità se non accompagnato da limiti come soglie di valore catastale o controlli più stringenti per evitare abusi.

Le reazioni sono divise: il Governo tende a sostenere la proposta, mentre l’opposizione e alcuni esperti temono conseguenze fiscali e distorsioni. È in corso un dibattito tecnico-politico su eventuali correttivi e modalità di applicazione. La riforma ISEE attesa per il 2025 potrebbe prevedere misure calibrate per contemperare equità sociale, sostenibilità finanziaria e trasparenza, con l’obiettivo di rifondare l’efficacia del sistema di welfare in Italia.