
La scienza come pilastro per il futuro dell’Europa: il messaggio di Roberto Antonelli all’Accademia dei Lincei
La recente cerimonia dei Premi Feltrinelli, tenutasi presso l’Accademia Nazionale dei Lincei, è stata l’occasione per un acceso dibattito sul ruolo della scienza come motore del futuro europeo. Il presidente Roberto Antonelli ha evidenziato come le attuali crisi, che affliggono il continente e il Medio Oriente, richiedano un nuovo protagonismo della comunità scientifica. Antonelli ha sottolineato che la scienza non può più essere relegata a un settore isolato, ma deve divenire uno strumento essenziale di coesione sociale, dialogo e innovazione. A suo avviso, solo ponendo la ricerca al centro delle strategie europee sarà possibile contrastare le disparità, superare i limiti istituzionali e costruire uno spazio comune della conoscenza. Gli investimenti attuali, tuttavia, si rivelano insufficienti e disomogenei, determinando la perdita di talenti e una competizione interna che ostacola lo sviluppo di progetti condivisi, come dimostra il divario tra Nord e Sud Europa nella spesa in ricerca e sviluppo. In quest’ottica, la scienza si configura come una delle poche forze in grado di creare ponti tra nazioni, culture e generazioni, riattivando il percorso di integrazione europea attraverso proposte concrete.
Antonelli insiste sull’urgenza di superare i vincoli istituzionali che impediscono alla ricerca di dispiegare pienamente il proprio potenziale nel continente. Riunendo università, centri di ricerca, imprese e istituzioni, l’obiettivo è la realizzazione di un vero mercato unico della conoscenza: una cornice aperta, inclusiva e competitiva dove la libera circolazione di idee e competenze diventi il fulcro della prosperità europea. Le proposte avanzate comprendono la semplificazione delle normative per l’assunzione di ricercatori stranieri, incentivi fiscali e finanziari dediti a progetti collaborativi transnazionali e la promozione di pratiche manageriali comuni. Particolare rilievo assume la proposta di Giorgio Parisi per la creazione di un Centro europeo per l’Intelligenza Artificiale, volto a contrastare il primato di Stati Uniti e Cina, a promuovere investimenti e sinergie multidisciplinari e a garantire che l’IA si sviluppi secondo valori etici e socialmente condivisi. Dare vita a strutture simili sarebbe simbolo di una nuova identità europea, proiettata verso il futuro attraverso scienza e innovazione.
La cerimonia dei Premi Feltrinelli ha altresì ribadito quanto la valorizzazione pubblica della scienza sia imprescindibile per il futuro europeo. Premiare progetti dedicati all’ambiente, all’innovazione digitale e alla salute non è soltanto un riconoscimento formale, ma anche un segnale politico della necessità di innalzare la ricerca a priorità strategica. Solo con una scienza libera, adeguatamente finanziata e largamente partecipata l’Europa può aspirare a rispondere ai problemi del presente e alle sfide globali. Antonelli ammonisce che la scelta è tra arroccarsi su logiche nazionali e conservatrici, o evolvere verso una cooperazione scientifica avanzata, democratica e inclusiva. In questa prospettiva, la scienza si erge non solo come elemento di competitività economica, ma anche come linfa della cittadinanza europea, motore d’innovazione e strumento per affrontare le grandi trasformazioni tecnologiche e sociali. Il messaggio dei Lincei è chiaro: senza scienza, il futuro dell’Europa è destinato a restare incompiuto.