
La scuola dei sogni: il modello B-612 di Daniela Lucangeli ispira una nuova didattica dal Piccolo Principe
Daniela Lucangeli, rinomata psicologa e docente, propone con il suo modello educativo B-612 una radicale trasformazione della scuola, ispirandosi all’asteroide del Piccolo Principe. Al centro della sua visione sta la valorizzazione della dimensione emozionale dell’apprendimento, affiancata da un’inclusione autentica che metta al primo posto la persona. La scuola, secondo Lucangeli, dovrebbe essere un luogo dove la didattica si intreccia profondamente con la crescita interiore degli alunni, che vengono considerati non semplici recettori di nozioni ma individui unici da accompagnare. Il modello B-612 promuove una scuola-laboratorio delle emozioni, in cui la relazione umana, la narrazione e la scoperta diventano i cardini di un percorso formativo davvero significativo. Il valore dell’errore è rivoluzionato: non più stigmatizzato, esso viene accolto come fondamentale tappa di apprendimento, capace di rafforzare l’autostima e la motivazione degli studenti. Attraverso dieci passi concreti (ascolto, accoglienza, attenzione all’errore, co-progettazione, personalizzazione, condivisione, relazione, valutazione formativa, emozione e flessibilità), l’autrice delinea un decalogo per una scuola inclusiva, attenta alle diversità e alle emozioni di ciascuno, fondandosi su solide basi scientifiche e testimonianze dal mondo della scuola.
La scuola B-612 di Lucangeli è fondata su evidenze neuroscientifiche e pedagogiche: integra studi sulle intelligenze multiple, la cognizione situata, la motivazione intrinseca e i recenti risultati sulle neuroscienze dell’apprendimento, che mostrano come emozione e cognizione siano profondamente intrecciate. Centralità viene data all’educazione emozionale, che si traduce in percorsi laboratoriali e pratiche quotidiane di ascolto, circle time, narrazione, arte o gestione dello stress. L’inclusione non è mera presenza fisica, ma reale appartenenza, attenzione ai bisogni e personalizzazione dei percorsi. In questo modo la scuola smette di essere selettiva e giudicante e diventa luogo in cui ciascuno può esprimere il proprio potenziale. Dal punto di vista docente, ciò comporta una formazione continua sulle emozioni e sulle relazioni, una professionalità intesa come collaborazione, riflessività e capacità di adattamento. Le testimonianze raccolte da Lucangeli evidenziano che in ambienti in cui l’errore è accolto, il clima di relazione migliora, il benessere aumenta e gli apprendimenti si fanno più stabili e profondi. Tale approccio si pone come risposta concreta ad alcune delle maggiori criticità della scuola attuale: burocratizzazione, valutazione punitiva, scarsa attenzione all’aspetto emotivo del processo educativo.
La proposta di Daniela Lucangeli non è soltanto una visione teorica, ma un cammino pratico, come dimostrano esperienze e laboratori già attivi nelle scuole italiane. Il modello B-612 invita docenti e dirigenti a ripensare la scuola come luogo di accoglienza, stimolo e crescita condivisa, dove il valore dell’errore e delle emozioni sia centrale. La valutazione si trasforma da momento sanzionatorio a strumento di valorizzazione e sviluppo della persona. In conclusione, la scuola ispirata al Piccolo Principe sogna di essere una comunità che vede ogni alunno con il cuore, pronta ad accompagnare ciascuno alla scoperta del proprio infinito. I dieci passi per una scuola inclusiva e attenta alle emozioni danno concretezza a questo sogno, dimostrando che una scuola davvero a misura d’uomo – e di bambino – è possibile, purché si abbia il coraggio di cambiare prospettiva e superare i limiti di un sistema ancora troppo legato alla sola trasmissione di saperi.