
La Via Lattea: il doppio delle galassie satellite?
Nel luglio 2025, simulazioni dell’Università di Durham hanno raddoppiato la stima delle galassie satelliti della Via Lattea a circa 100, rispetto alle 50 conosciute finora. Guidata da Isabel Santos-Santos, la ricerca si basa su modelli computazionali avanzati che integrano dati osservativi e fisica cosmologica, suggerendo una revisione radicale del numero e della distribuzione delle galassie minori attorno alla nostra galassia. Questo risultato è stato accolto con grande interesse dalla comunità astronomica, aprendo nuove prospettive per studi futuri.
Attualmente, circa 50 galassie satelliti sono state osservate, incluse le Nubi di Magellano e varie galassie nane, identificate grazie a survey sofisticate. Tuttavia, molte di queste rimangono difficili da rilevare a causa della loro scarsa luminosità e presenza nel denso campo stellare della Via Lattea, portando probabilmente a una sottostima significativa. Queste piccole galassie svolgono ruoli cruciali nella formazione galattica, nella dinamica gravitazionale e nello studio della materia oscura, evidenziando l’importanza di ampliare la nostra capacità di osservarle e comprenderle nel dettaglio.
Le simulazioni prodotte dal gruppo di Isabel Santos-Santos utilizzano modelli complessi che considerano interazioni gravitazionali, distribuzione di materia oscura e possibili oggetti estremamente deboli non ancora scoperti. Il coinvolgimento della Royal Astronomical Society ha stimolato la comunità scientifica verso lo sviluppo di nuovi telescopi, come il Vera Rubin Observatory, il James Webb Space Telescope e l’European Extremely Large Telescope, con l’obiettivo di confermare queste previsioni. Inoltre, nuove tecniche, incluse intelligenze artificiali per l’analisi dati, promettono un salto di qualità nelle osservazioni, aprendo la strada a una revisione critica delle teorie cosmologiche riguardanti la formazione e l’evoluzione della Via Lattea e della materia oscura.