La Voce della Scuola Italiana contro il Massacro di Gaza: L'Istituto 'Giuliana Saladino' di Palermo Guida la Protesta per la Pace

La Voce della Scuola Italiana contro il Massacro di Gaza: L'Istituto 'Giuliana Saladino' di Palermo Guida la Protesta per la Pace

L’Istituto Comprensivo “Giuliana Saladino” di Palermo si è fatto promotore di una iniziativa simbolica e civile contro le atrocità in corso nella Striscia di Gaza, richiamando il mondo scolastico italiano ad assumere una posizione chiara nella difesa della pace e dei diritti umani. Il silenzio delle istituzioni educative di fronte a un conflitto così cruento non è più accettabile: questo il messaggio centrale lanciato dalla scuola siciliana, che invita colleghi di tutta Italia a «rompere il muro del silenzio» sulla tragedia dei bambini palestinesi e su una realtà oppressa da oltre 54.000 morti, tra cui almeno 15.000 minori. Attraverso parole, gesti e simboli – come il lenzuolo bianco esposto sulla facciata dell’istituto e il girotondo rumoroso organizzato da studenti, insegnanti e famiglie – la protesta si è diffusa rapidamente, richiamando la memoria collettiva italiana delle battaglie civili per la pace e la giustizia, e mobilitando una comunità scolastica ampia e determinata.

Oltre alla dimensione simbolica dell’iniziativa, il coinvolgimento pratico e corale della comunità ha assunto un carattere particolare. Il girotondo rumoroso, che vede coinvolti giovani di ogni età, docenti, personale scolastico e famiglie, si è trasformato in una manifestazione visibile e condivisa della richiesta di pace, ribadendo come la scuola sia un presidio attivo di diritti umani e coscienza civile. Le testimonianze raccolte tra i corridoi e nelle aule, unite al sostegno delle famiglie – molte delle quali provenienti da contesti multiculturali – sottolineano quanto profonda sia la necessità di educare alla giustizia e alla solidarietà, aiutando le nuove generazioni a distinguere tra giustizia e vendetta, tra odio e compassione. La proposta educativa si accompagna dunque all’impegno civico: la scuola, secondo i promotori dell’appello, non può restare neutrale di fronte alle ingiustizie e ha il compito di denunciare, educare, costruire coscienze critiche e solidali, per il bene presente e futuro della società.

L’appello dell’Istituto “Giuliana Saladino” ha ricevuto un’ampia risonanza su scala nazionale: molti altri istituti hanno aderito esponendo lenzuoli bianchi, organizzando momenti di riflessione, incontri sulla nonviolenza, laboratori di educazione civile, in collaborazione con associazioni umanitarie e testimoni di pace. L’iniziativa ha trovato il sostegno delle maggiori associazioni scolastiche, dei sindacati e di migliaia di studenti. Tutto ciò ha contribuito alla nascita di una rete organica per la pace nelle scuole italiane, che si propone di rendere la cultura dei diritti e della giustizia parte integrante dell’esperienza quotidiana degli alunni. In definitiva, la scuola italiana sceglie consapevolmente di stare dalla parte della vita e della dignità umana: il lenzuolo bianco, il girotondo corale e un impegno pubblico e memorabile sono diventati espressioni tangibili di una volontà collettiva di non restare più muti davanti all’orrore della guerra. L’auspicio è che questo movimento si allarghi e si radichi, spingendo sempre più istituzioni educative a farsi, ogni giorno, voce di pace e di impegno civile.

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