
L’aumento delle diagnosi di bisogni educativi speciali tra Regno Unito e Italia: analisi e conseguenze sul sistema scolastico
Negli ultimi anni si è osservato un aumento significativo delle diagnosi di bisogni educativi speciali (BES) nei sistemi scolastici del Regno Unito e dell'Italia. Nel Regno Unito, oltre 1,7 milioni di studenti risultano classificati come SEND (Special Educational Needs and Disabilities), mentre in Italia sono 350 mila circa gli studenti certificati con Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA). Questo incremento è il risultato di una maggiore sensibilizzazione sociale, di normative più incisive come la Legge 170 del 2010 in Italia, e di metodologie diagnostiche più raffinate. Le famiglie hanno un ruolo cruciale, con una pressione sempre più alta nel richiedere valutazioni per i propri figli, motivata dal desiderio di un supporto educativo adeguato e dalla paura che difficoltà non affrontate possano aggravarsi.
Dal punto di vista scolastico, l'aumento delle diagnosi pone sfide rilevanti: la necessità di risorse maggiori, formazione specifica per il personale docente e l'adozione di piani didattici personalizzati che favoriscano l'inclusione. Sebbene le leggi italiane e britanniche prevedano strumenti compensativi e personale di supporto, permangono criticità come la distribuzione disomogenea delle risorse e i lunghi tempi di certificazione. Gli esperti riconoscono i progressi rappresentati dalla maggiore attenzione verso la diversità, ma avvertono del rischio di una medicalizzazione eccessiva, con diagnosi talvolta affrettate che potrebbero diluire le risorse e diminuire l'efficacia degli interventi.
In conclusione, l'attuale "boom delle diagnosi" deve essere letto come un'opportunità per rendere le scuole più inclusive. Il percorso di riconoscimento e risposta ai bisogni speciali richiede investimenti in formazione, strumenti didattici innovativi e collaborazione tra famiglia, scuola e servizi sanitari. Superare lo stigma e promuovere il benessere degli studenti con difficoltà rappresenta la sfida centrale per il futuro dell'istruzione in Italia e nel Regno Unito, in vista di un sistema scolastico più equo e partecipativo per tutti.