L’aumento delle temperature spinge al limite i mammiferi del deserto: allarme per la biodiversità nella penisola arabica

L’aumento delle temperature spinge al limite i mammiferi del deserto: allarme per la biodiversità nella penisola arabica

L'incremento globale delle temperature rappresenta una minaccia critica per la biodiversità terrestre, soprattutto per gli ecosistemi desertici della penisola arabica, spesso sottovalutati. Questi deserti ospitano specie altamente specializzate come le volpi del deserto e gli orici, che hanno sviluppato adattamenti straordinari per sopravvivere in condizioni estreme. Tuttavia, il rapido riscaldamento globale supera questi adattamenti evolutivi, esponendo queste specie a rischi senza precedenti. Lo studio dell'Università Sapienza di Roma evidenzia come entro pochi decenni fino al 93% dei mammiferi arabi potrebbe perdere il proprio habitat a causa del cambiamento climatico.

L'indagine scientifica ha messo in luce i limiti di tolleranza termica di queste specie desertiche, le quali sono vicine al loro massimo fisiologico sostenibile. L'aumento delle temperature provoca una drastica riduzione delle aree di rifugio termico, diminuzione delle oasi e della vegetazione, con conseguente impatto negativo sulla catena alimentare e sugli ecosistemi. Pur tentano strategie di adattamento comportamentale e spaziale, la velocità del cambiamento climatico impedisce l'evoluzione di nuovi meccanismi di sopravvivenza. Questo scenario mette in pericolo l'equilibrio ecologico e la sopravvivenza di specie emblematiche come la volpe del deserto e l'orice arabo.

Per contrastare questa emergenza è necessaria una combinazione di azioni locali e internazionali, tra cui la creazione di riserve naturali, il monitoraggio avanzato delle popolazioni, e la protezione delle oasi, unita a politiche climatiche efficaci e riduzione delle emissioni inquinanti. Serve una cooperazione globale che unisca ricerca scientifica, partecipazione delle comunità e impegno politico per mitigare gli effetti del riscaldamento globale. Solo un intervento tempestivo e coordinato potrà salvaguardare la biodiversità desertica della penisola arabica e rappresentare un esempio per la tutela di altri ecosistemi fragili nel mondo.

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