Legge Elettorale: Perché il Pd Preferisce il Rosatellum e il Patto con il M5s alla Riforma Proposta da Meloni
La legge elettorale italiana è al centro di un acceso dibattito politico che coinvolge principalmente il Partito Democratico (Pd) e il centrodestra guidato da Giorgia Meloni. Mentre Meloni propone un sistema maggioritario puro volto a rafforzare la governabilità e garantire stabilità politica, il Pd opta per mantenere il sistema attuale, il Rosatellum, un sistema misto che combina quote maggioritarie e proporzionali. Questa legge permette una maggiore rappresentanza delle forze politiche e favorisce la formazione di alleanze ampie, come il patto strategico tra Pd e Movimento 5 Stelle (M5s), definito "campo largo".
Il Rosatellum, sebbene criticato per la sua complessità e instabilità, offre al Pd margini di manovra per contrastare efficacemente la forza numerica del centrodestra. Il costituzionalista Stefano Ceccanti evidenzia i limiti del sistema ibrido, ma avverte anche dei rischi di un sistema maggioritario puro, che potrebbe escludere forze politiche minori e ridurre la pluralità parlamentare. Il Pd teme che una riforma elettorale proposta da Meloni possa destabilizzare le alleanze interne al centrosinistra e compromettere la coesione della coalizione, creando tensioni e riducendo la rappresentanza.
In conclusione, il Pd predilige la prudenza e la conservazione del Rosatellum, sfruttando la legge elettorale vigente per consolidare il "campo largo" e il patto con il Movimento 5 Stelle. Questa strategia mira a contenere l’avanzata del centrodestra e a mantenere un equilibrio parlamentare pluralista, nonostante le criticità intrinseche del sistema attuale. Il confronto rimane aperto, ma per ora il Pd considera il Rosatellum il terreno migliore per costruire una risposta efficace alle sfide politiche e institutional italiane.