L'espressionismo italiano come voce di dissenso: una mostra a Vercelli tra inquietudini e visioni forti

L'espressionismo italiano come voce di dissenso: una mostra a Vercelli tra inquietudini e visioni forti

La mostra "Inquietudine e dissenso: i maestri dell'espressionismo italiano davanti a un Paese tormentato" si svolge a Vercelli dal 7 ottobre 2025 all’11 gennaio 2026, evidenziando il ruolo dell'arte espressionista italiana come voce critica durante il periodo 1920-1945. Dopo la Prima Guerra Mondiale, l'Italia visse un'epoca segnata dall'ascesa del fascismo, con repressione culturale e censura; in questo contesto molti artisti scelsero la resistenza espressiva, manifestando inquietudine e fragilità umana nelle loro opere, opponendosi al regime tramite un linguaggio artistico di rottura. La mostra riunisce figure chiave come Renato Guttuso, Filippo de Pisis, Lucio Fontana, Renato Birolli, Fausto Pirandello e Aligi Sassu, che con le loro opere rappresentano l’impegno civile e la ricerca di libertà espressiva, evidenziando la tensione emotiva e la denuncia sociale del loro tempo. Un elemento centrale della rassegna è la collezione privata di Giuseppe Iannaccone, che offre un patrimonio normalmente inaccessibile e accentua l'importanza civile di questa stagione artistica. Il percorso espositivo segue un filo narrativo che dall’inquietudine personale conduce alla resistenza collettiva, stimolando riflessione e partecipazione del visitatore grazie a pannelli esplicativi e materiali integrativi. L’impatto dell’espressionismo degli anni Venti-Trenta è ancora percepibile nell’arte contemporanea italiana e alimenta una memoria storica che unisce estetica e impegno civile. Infine, l’iniziativa coinvolge scuole, associazioni e il territorio vercellese, arricchita da eventi collaterali che fanno di Vercelli un polo culturale per il 2025. La mostra sottolinea l’attualità dell’espressionismo italiano come stimolo al pensiero critico, ricordandoci che l’arte è strumento di resistenza e riflessione sociale, capace di parlare a tutte le generazioni.

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